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D'Alema attacca Monti: "Resta fuori"E il Prof lo snobba: "Non leggo cosa dice"

Ignazio Stagno
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"Monti non si deve candidare". Il diktat di Massimo D'Alema, sa di paura, paura che se il Prof scendesse in campo, il centrosinistra perderebbe le elezioni. Dice il presidente del Copasir in una intervista al Corriere della Sera: "Monti sta logorando la sua immagine. Preservi se stesso, sia utile al Paese, non si faccia coinvolgere negli spasmi di una crisi politica sempre più convulsa e sconcertante per i cittadini". Perché spiega D'Alema: "Che senso ha che Berlusconi, che lo ha attaccato e sfiduciato, lo candidi oggi a guidare uno schieramento che avrebbe come unico collante l'avversione alla sinistra? Sarebbe meglio se Monti preservasse la sua figura di super partes al servizio della Repubblica e la conservasse anche per il futuro prossimo.  Avendo grande stima di lui spero che non lo farà. Ad ogni modo non si può più andare avanti con questa incertezza sul suo futuro: è meglio che chiarisca al più presto". Insomma statti fermo che dopo a te ci pensiamo noi. D'Alema si sente alla pari del Prof. Monti lo redarguisce subito e a chi gli chiede una risposta sulle dichiarazioni di "Baffino" risponde secco:  “Non ho letto   l'intervista e non ritengo opportuno entrare oggi nell'argomento". Per il Prof il problema D'Alema non esiste. Poi un giornalista gli riassume quanto dichiarato da Baffino al Corriere e allora Monti corregge un pochino il tiro. "I consigli, soprattutto quando   vengono da persone autorevoli e che stimo molto e alle quali ho   chiesto consigli più volte in passato, li prendo sempre in   considerazione”. Sa tanto di risposta educata che sfocia in un bel "me ne frego". 

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