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Vertice Ppe, a sorpresa c'è Monti. Arrivato Berlusconi

Berlusconi e Monti

Andrea Tempestini
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  La partita tra Silvio Berlusconi e Mario Monti si sta giocando tutta a Bruxelles e per la precisione nella casa dei centristi, il Partito poplare europeo. Prima è toccato al premier: "Ho ribadito al Ppe che l'Italia resterà europeista, mentre i vertici del partito hanno espresso apprezzamento per il mio governo". Poi è stato il turno del Cavaliere, che ai popolari europei ha ribadito quanto espresso già mercoledì sera a Roma: "Se il professore si candiderà come premier, io farò un passo indietro". Forse è ancora presto per parlare di Berlusmonti, visto che il panorama politico italiano cambia di ora in ora. Di sicuro, si può parlare di pace europea visto che a detta di fonti vicine a Berlusconi Monti avrebbe apprezzato la lusinga del suo predecessore a Palazzo Chigi.    "Processo al Cav" - Il vertice del Ppe a Bruxelles rischiava di essere una sorta di processo a Berlusconi. Il capogruppo dei lib-dem, Guy Verhofstadt, ha recentemente chiesto l'espulsione del Cavaliere dal gurppo Ppe. Il giorno prima la dura presa di posizione di Mario Mauro, capogruppo Pdl all'Europarlamento, che aveva annunciato tutta la sua contrarietà alla linea di Berlusconi. Poi l'ex premier ha smorzato i toni. Una mossa che ha spiazzato tutti, dal Ppe e fino ai dissidenti del Pdl.  Monti a sorpresa - Al centro del vertice del Ppe la lotta al populismo e all'antieuropeismo, considerati due valori fondanti del Partito dei popolari europei, il maxi-gruppo dei centristi della Ue. E a poche ore dall'inizio del vertice, il presidente Joseph Daul ha ribadito che nel partito non c'é spazio né per il populismo né per l'antieuropeismo. L'aria, nonostante la frenata, per Berlusconi appare tesa. In questo senso a smorzarla potrebbe averci pensato proprio Monti, il premier italiano voluto dall'Europa e che nella stessa Europa gode di altissima stima. Il Professore, non atteso, si è presentato al vertice. Ma sulla presenza di Mario a Bruxelles c'è una doppia interpretazione. La difesa - Secondo il primo punto di vista quella del premier sarebbe una mossa chiara: nonostante le frizioni delle ultime settimane ha voluto essere al vertice in cui "l'imputato" era Silvio Berlusconi. Una mossa che servirebbe anche a difenderlo. Un'occasione, chissà, anche per un primo faccia a faccia tra i due dopo l'apertura del Cavaliere. L'uomo osannato dall'Europa (Monti), a sorpresa si reca proprio dove l'Europa stessa è pronta a bacchettare Berlusconi. Monti non ha ancora preso alcuna posizione ufficiale sulla propsta di Berlusconi, quella di porsi alla guida dei moderati. La stampa ha interpretato il silenzio del Professore come una chiusura. Ma l'arrivo a Bruxelles potrebbe cambiare la carte in tavola, e il "Berlusmonti" potrebbe essere più vicino. Secondo un'altra ricostruzione dei fatti, invece, la presenza di Monti sarebbe un escamotage per rubare la scena a Berlusconi, e per dimostrargli che il Ppe, compatto, si stringe attorno al premier. Alcune voci indicano Mario Mauro, l'azzurro "strappista", come l'organizzatore dell'"imboscata".

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