Berlusconi: "Senza accordo con la Lega cadono Zaia e Cota". Ma Maroni lo gela: "Al Cav piacciono le barzellette"
Il Cavaliere: "Con il Carroccio stiamo trattando". Bobo: "Non sosterremo mai Monti"
La probabile alleanza fra Pdl e Lega era già naufragta ieri sera con un no di Roberto Maroni ad una coalizione con Berlusconi candidato premier. Oggi la già risicata speranza si è ridotta ad un fallimento. Durante il suo intervento alla presentazione del nuovo libro di Bruno Vespa, Silvio Berlusconi ha dichiarato: "Se la Lega non convenisse con noi ad un accordo circa la candidatura a Palazzo Chigi e la Lega decidesse di andare da sola in Lombardia succederebbe che immediatamente cadrebbero le giunte di Piemonte e Veneto. L'accordo con la Lega è in discussione". Sulla sponda leghista le parole del Cavaliere sono state interpretate come un ricatto o una minaccia politica. Il Cavaliere si è spinto anche oltre. Ha infatti lanciato la proposta di una coalizione di moderati, Lega inclusa, per appoggiare un ritorno di Monti a Palazzo Chigi. E così dopo il no di ieri sera a Berlusconi candidato, Maroni ha ribadito un no secco su tutta la linea del Cav. Non accettiamo minacce - "La minaccia di far cadere le giunte di Veneto e Piemonte? Una barzelletta. Possibile sostegno della Lega a Monti? Idem. Ma chi è questo B?". Roberto Maroni non è tenero con Berlusconi e mal sopporta le parole del Cav che ha minacciato di far cadere Zaia in Veneto e Cota in Piemonte se la Lega non accettasse un'alleanza con il Pdl alle prossime politiche. Il segretario della Lega risponde per le rime al Cavaliere e chiude ogni trattativa in corso. Dice no, senza giri di parole, ad un asse Lega-Pdl per Mario Monti premier e fa capire a Berlusconi che con queste condizioni e minacce non si va da nessuna parte. Furia Zaia - La reazione dei leghisti è forte e decisa. Il primo a rispondere a muso duro al Cav è il governatore del Veneto Luca Zaia: "Se qualcuno farà cadere l'amministrazione regionale del Veneto, dovrà assumersene la responsabilità davanti agli elettori". Così, Zaia, risponde a caldo alle dichiarazioni di Silvio Berlusconi. "Mi rifiuto di pensare che si possa mandare a casa, in un contesto sociale ed economico come questo, un'ottima amministrazione come la nostra semplicemente per logiche di spicciole logiche di partito", ha ammonito Zaia. "Ai veneti - ha stigmatizzato - si farebbe un danno pauroso, inimmaginabile, e chi si assumerà questa responsabilità dovrà spiegare loro che si manda a casa un'amministrazione che sta dando tanto, che, sotto la guida Lega-Pdl è la più virtuosa d'Italia e che si regge su un'alleanza che funziona ottimamente. Sono sicuro - ha concluso Zaia - che la mia maggioranza si mostrera” nuovamente compatta di fronte a queste dichiarazioni".