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Monti: dopo Berlusconi molto da fare

Il premier dimissionario ha criticato il precedente esecutivo lodando il suo: per dare un giudizio bisogna aspettare

Lucia Esposito
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 Il presidente del Consiglio Mario Monti continua a fare campagna elettorale e, intervenendo oggi 12 dicembre, durante il suo intervento all'aseemblea dell'Anfia ha parlato delle riforme: " Alcune erano state datte dal precedente esecutivo ma c'era moltissimo da fare". Qualcuno fa notare che gli effetti di questa azione di riforma stentano a vedersi. Anzi che la situazione è peggiorata negli ultimi mesi e quindi che le riforme non hanno funzionato. A mio avviso sarebbe necessaria una maggiore prudenza nel dare questi giudizi, questo non perché eventuali destinatari, cioè il governo, possano rammaricarsi, ma perchè le riforme hanno bisogno di tempo per dispiegare i propri benefici mentre i costi ad esse associate che sono purtroppo ineludibili". Per questa ragione "chiunque si accinga a governare l'Italia dovrebbe fare un'analisi molto attenta della parte in cui si trovano certe riforme strutturali che sono state avviate e non concluse o un po' depauperate in sede di vaglio da parte delle parti sociali e del Parlamento"   La battuta "L'Italia -ha sottolineato il premier- ha strutturalmente,   tradizionalmente avuto un gap di credibilità, di immagine e di   rispetto. Credo che questo dipenda da due circostanze: una è   l'autodenigrazione, forse non ce ne rendiamo conto, certamente non   abbiamo quella arroganza che ci piace di identificare in altri Paesi e  che credo facciamo bene ad evitare. Ma spesso ci manca   ingiustificatamente il rispetto di noi stessi: siamo più pronti a   presentarci in modo riduttivo, diminutivo; e un altro atteggiamento,   che si alterna con il primo, è che abbiamo dei soprassalti di   indignazione se qualcuno critica noi, che nel resto del tempo ci   autocritichiamo e ci denigriamo".    "Questi fenomeni sono abbastanza strutturali e permanenti, credo  che dobbiamo batterci tutti, giorno per giorno, non solo per   migliorare la sostanza e il contenuto dell'Italia, ma anche per   smorzare questi due fattori che si autoalimentano a spirale. E' un   fenomeno che dura da molto, molto tempo".  Battuta del presidente del   Consiglio Mario Monti durante il suo intervento all'assemblea   dell'Anfia. Il premier ha ricordato come le riforme rappresentino il   “filo rosso” che lega l'azione del governo. Poi si è corretto:   “Filo rosso? Meglio un filo incolore” Il premier poi fa una battuta a cui i maligni danno inevitabilmente una lettura politica. Monti ha ricordato come le riforme rappresentino il   “filo rosso” che lega l'azione del governo. Poi si è corretto:   “Filo rosso? Meglio un filo incolore”. I retroscenisti dicono che abbia voluto prendere la distanze dalla sinistra per fare un occhiolino al centro. 

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