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Il capogruppo dei liberaldemocratici: espelliamo Berlusconi dal Ppe

Lucia Esposito
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I Popolari europei  abbandonano Silvio Berlusconi e a 48 ore dal vertice del Ppe che precederà il Consiglio europeo, torna ad essere in forse la presenza del Cavaliere nella capitale belga.   L'ex premier  è intenzionato a prendere parte al summit, ma il pressing delle colombe è forte per tentare di convincere Berlusconi a desistere, tanto più visto che la partecipazione alla riunione del Partito Popolare europeo seguirebbe di poche ore la riapparizione sotto i riflettori del Cavaliere, atteso per il tradizionale lancio del libro natalizio di Vespa.  Appuntamento che potrebbe trasformarsi nell'occasione giusta per togliersi qualche sassolino dalle scarpe: l'ex presidente del Consiglio non ha infatti ancora digerito le dichiarazioni contro il suo ritorno da parte delle Cancellerie internazionali. Così come brucià la presa di posizione netta del capogruppo Ppe, Joseph Daul, ("siamo molto preoccupati per l'Euro e l'economia europea, non ci possiamo permettere questa politica spettacolo", ha affermato), che segue le critiche sollevate da Mario Mauro, dato sempre più verso l'abbandono del Pdl.  L'attacco Il capogruppo Ppe al Parlamento Ue Joseph Daul, appena saputo dell'intenzione di Silvio Berlusconi di scendere in campo aveva detto: "E' stato un grande errore far cadere Monti. Siamo molto preoccupati per l'Euro e l'economia europea  non ci possiamo permettere questa politica spettacolo". Un attacco pesante contro Berlusconi che è proseguito così: L'Europa è molto preoccupata per gli avvenimenti  politici degli ultimi giorni in Italia. Il Ppe, ha quindi scandito, "combatte   i populismi, che siano antiitaliani, antifrancesi e antitedeschi, noi   combattiamo tutti i populismi". Ma a queste parole si aggiunge l'appello di Guy Verhofstadt, il capogruppo dei liberal-democratici al Parlamento europeo, che ha chiesto al Ppe di espellere Silvio Berlusconi dal partito. La richiesta e' arrivata in seduta plenaria a Strasburgo. "E' inaudito quel che sta avvenendo", ha attaccato il leader liberale. Ora pare che voglia tornare", ha detto in riferimento all'ex premier italiano, "e fare cadere il governo italiano e tutta la zona euro dietro di lui". "Ebbene, espelliamolo dal Ppe, una buona volta! Mettiamo fine a questa situazione e potremo ritrovare la stabilita'", ha aggiunto rivolto al capogruppo Ppe al Parlamento Ue, Joseph Daul. Prendendo a sua volta la parola, Daul gli ha replicato che non si possono "saltare gli statuti del partito".  Ma il capogruppo non si è dato per vinto: "Se è un problema di statuto, cambiamolo", ha replicato Verhofstadt.  Fronda ciellina  L'ex premier è indignato per gli attacchi ricevuti dal Ppe tanto che  ai suoi ha fatto sapere che non ha nesssuna intenzione di essere messo sotto processo e ha annunciato che parteciperà al vertice del partito in programma per domani, giovedì 13 dicembre. Si aspettano adesso le reazioni di Silvio dopo l'ultima esternazione di  Verhofstadt.  Ma quello del partito popolare europeo non è l'unico attacco che arriva da Bruxelles, perché anche l'adesione attorno a Silvio Berlusconi del Pdl in Europa, in testa i ciellino si sta frantumando mentre si allarga il fronte dei montiani.   

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