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Berlusconi: "Dall'Europa parole offensive su di me e sugli italiani"

Silvio Berlusconi

Hollande, la Merkel, Shulz piangono per Monti e temono il Cav. Lui reagisce: "Reazioni eccitate e fuori luogo di politici e giornali"

Ignazio Stagno
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Tutti col naso storto. Tutti a giudicare in casa altrui. In Europa non si parla d'altro. E i leader europei hanno un solo pensiero: esprimere opinioni, pareri, sussurri sulla ridiscesa in campo di Silvio Berlusconi. La Merkel è preoccupata. Hollande coccola Monti con un "Mario è attivo, non so quale ruolo sceglierà ma l'ho visto attivo e non in disarmo. È un peccato sul breve termine - aggiunge Hollande- ma nel giro di un mese o due apparirà chiaro che Monti sarà in grado di unirsi a una coalizione o di andare avanti a stabilizzare l'Italia". Insomma io sto con Monti, sia chiaro a tutti. Più duro e poco istituzionalmente corretto il presidente dell'europarlamento Martin Shulz che ha dichiarato senza mezzi termini: "Berlusconi è il contrario della stabilità. Il suo ritorno può essere una minaccia per l'Italia e per l'Europa". Liberation, quotidiano francese di sinistra, oggi titolava: "E' tornata la mummia", nella foto dietro il titolo c'è il Cav. Poi tutta la retorica su un antieuropeismo di Berlusconi messa su anche da alcune dichiarazioni di Mario Monti ha fatto saltare il banco. E il Cavaliere si è stufato di sentirsi giudicato dall'Europa, dai premier degli altri paesi, e dai presidenti del parlamento europeo. Berlusconi offeso -  Così ha dichiarato: "Le reazioni eccitate e fuor di luogo di alcuni politici europei e di alcuni quotidiani stranieri alla notizia di un mio impegno rinnovato nella politica italiana risultano offensive non tanto nei miei confronti personali quanto per la libertà di scelta degli italiani". Insomma a votare mica ci andranno Hollande o Shulz. E neppure la Merkel. A votare ci andranno gli italiani. E che i leader europei si possano permettere di esprimere giudizi così pungenti sulla candidatura di un uomo politico alle elezioni sembra quasi valicare i principi di sovranità di un paese. Nessuno in Italia si permette di irridere o giudicare un candidato premier all'estero. Nemmeno se questo si chiama Jean Marie Le Pen. E sulle accuse di euroscetticismo è lo stesso Berlusconi a puntualizzare: "Sono sempre stato un europeista convinto e mi sono sempre battuto per un'Europa meno burocratica e più unita politicamente, con una politica monetaria unica, con una politica estera unica, con una politica della difesa unica, e quindi una Europa che conti di più sulla scena internazionale". E su questo balletto di cori antiCav, Berlusconi è chiari e intravede una pericolosa strumentalizzazione: "Sarebbe fin troppo facile collegare queste ingerenze, del tutto ingiustificate sul piano della democrazia e del mio impegno in Europa, con l'ennesima manovra speculativa tesa a indebolire le nostre aziende e a renderle facile preda di acquirenti stranieri". Chiunque sia a vincere le prossime elezioni il messaggio del Cavaliere è uno: ripsetto per l'Italia. Rispetto per i suoi candidati. Rispetto per gli italiani. A casa nostra sappiamo cosa fare senza il consiglio di Hollande o di qualcun'altro. 

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