Il sondaggio: Pdl al 16,3%, Pd al 32,2%
Nel sondaggio del luendì del TgLa7 di Enrico Mentana c'è un dato più importante di tutti gli altri: Silvio Berlusconi, nella sua nuova avventura politica, parte con 14,5 punti percentuali di svantaggio. Il Partito Democratico infatti viene dato al 32,2% (rispetto al 34,6% della settimana precedente: un calo del 2,2%, molto significativo, e che dimostra come il cosiddetto "effetto primarie" abbia appena iniziato a sgonfiarsi). Sinistra e Libertà di Nichi Vendola viene data al 5,7% (in calo dello 0,3%), mentre il Partito Socialista Italiano all'1,4%: la coalizione di centrosinistra viene complessivamente accreditata del 39,3 per cento. A destra - Il ritorno in campo del Cavaliere, per gli azzurri, vale quasi più di un punto percentuale: in una settimana il Pdl è passato al 16,3% rispetto al 15,2% della settimana precedente. La Lega Nord, stabile, viene quotata al 6,4%, mentre La Destra al 2,1 per cento. Poiché si viaggia con poco margine d'errore verso un alleanza Pdl-Lega-Destra, il totale del centrodestra è al 24,8%, come detto un distacco di 14,5 punti rispetto alla coalizione di centrosinistra. Centristi - Al centro l'Udc di Casini resterebbe fuori dal Parlamento: è al 3,9%, in ascesa di 0,1 punti percentuali rispetto alla scorsa settimana. Il movimento di Luca Cordero di Montezemolo sale di mezzo punto percentuale al 2,6%, mentre Fli di Fini è stabile al 2,4 per cento. Complessivamente, le forze di centro arrivano all'11,3 per cento. Grillo sale - Tra i cosiddetti "non allineati" cresce al 17,1% il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, che recupera uno 0,8% dopo aver perso qualcosa nelle settimane precedenti. L'Italia dei Valori di Antonio Di Pietro viene data all'1,6% (+0,1%), e la Federazione della sinistra al 2,2 per cento. Astensione e indecisi - Secondo partito resta quello dell'astensione: il 31% del campione del TgLa7, infatti, dichiara di non voler votare. Crescono anche gli indecisi che sono allo 0,6 per cento. Leader - Per quel che riguarda il capitolo del leader, torna a salire lievemente la fiducia in Mario Monti, quotata al 45 per cento. Ma il "presidente preferito" è Matteo Renzi, al 17%, seguito da Bersani al 15%, quindi Monti, al 14 per cento. Fuori dal podio Berlusconi, in crescita all'8 per cento. Inseguono, tutti al 6%, Alfano, Grillo e Vendola.