Zaia: "Alle politiche la Lega corre da sola"
Per Silvio Berlusconi il destino del Pdl e della Lega Nord, in Lombardia e alle prossime politiche, è quello di correre insieme. Un pensiero che sembrava confermato dalle parole di Roberto Maroni, il segretario federale del Carroccio, spese subito dopo la "sfiducia" degli azzurri a Mario Monti ("bravo Alfano...!") e poi da quelle di Berlusconi stesso, secondo il quale dal vertice "verde-azzurro" erano arrivati segnali positivi Il "no" di Zaia e di Salvini - Ma un altro pezzo da novanta del Carroccio, Luca Zaia, ha idee ben diverse: "Fino a prova contraria la Lega va da sola alle prossime elezioni politiche. Non conosco le definizioni delle ultime ore tra il Cavaliere e i dirigenti della Lega a proposito delle future alleanze, sempre che ci siano state. Dico solo - ha aggiunto Zaia - che la strada è molto impervia. La Lega fino a prova contraria - ha ribadito - al momento resta da sola, dopo di che spetterà a Maroni e all'assemblea federale prendere decisioni sulle alleanze". Sulla stessa linea di Zaia si schiera Matteo Salvini, segretario della Lega lombarda. "Stiamo lavorando solo sulla Lombardia, preparando una campagna elettorale che siamo sicuri sarà vincente, perchè abbiamo il miglior candidato possibile: Roberto Maroni. Ad oggi non sono state decise alleanze, nè accordi, nè ticket o scambi di alcun tipo". Insomma per Zaia e Salvini nessuno accordo è stato fatto per le politiche. Gli errori di Monti - "Le dimissioni del presidente Monti - ha proseguito il presidente della Regione Veneto - sono una partita sempre più intricata che noi vediamo in maniera sempre più incomprensibile perché non sappiamo quale sarà il punto di caduta. So solo che Monti, se avesse applicato i costi della spesa pubblica del Veneto a tutta Italia avrebbe un risparmio sulla sua scrivania di 28 miliardi di euro, che valgono molto di più delle manovre e dei sacrifici che chiede ai nosti cittadini. Io - ha continuato Zaia - sono favorevole alle elezioni da subito e dico che si debbano fare in un unico election day. Si abbia il coraggio di risparmiare 100 milioni di euro, che sarebbero un costo accessorio per una convocazione suppletiva". "I mercati vogliono Monti" - L'ultima battuta di Zaia è sulla difficile congiuntura economica: "I mercati vogliono Monti, questo è poco ma sicuro - ha rimarcato il leghista -. L'incertezza nei mercati si paga con un crollo della Borsa. E' vero che un Paese non può essere governato dai mercati, è altrettanto vero che noi dobbiamo arrivare ad una definizione di rappresentanza democratica all'interno del governo. Rappresentanza democratica significa persone democraticamente elette", ha concluso Zaia.