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Giannino, "Fermare il Declino" è un flopPrime donne e prof che di politicacapiscono poco

Oscar Giannino

Il movimento di Oscar è in picchiata. Anzi non è mai decollato. I professoroni che ha imbarcato pensano solo ai fatti propri. Nessuno ci mette la faccia. E il movimento è già morto prima di partire

Ignazio Stagno
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Finalmente Oscar Giannino ha sciolto le riserve: sarà il candidato premier di Fermare il declino. Decisione un po' scontata, e attesa perché sulla discesa in campo del giornalista ed economista in tanti in questi ultimi mesi hanno posto grandi aspettative. Con voto unanime circa cento presenti alla riunione dei fondatori e dei coordinatori territoriali e tematici del movimento hanno chiesto a Giannino di guidare per elezioni regionali e politiche una lista elettorale per aperta a movimenti civici e locali, ma senza alleanze "con partiti politici esistenti, con nuove liste rappresentate da vecchi leader e con la classe dirigente responsabile del declino del nostro paese". In attesa della composizione delle liste dei candidati (attese nei prossimi giorni), c'è qualche dubbio sulla portata del movimento. Non a caso, il battage mediatico è un po' in calo rispetto a solo un paio di mesi fa quasi che tra ascesa degli anti-Casta grillini, primarie-boom del Pd, alleanza Lega-Tremonti e ritorno di Berlusconi la proposta dell'istrionico Giannino appaia quasi un semplice atto di presenza.Troppe primedonne - Fermare il declino stanta ancora a decollare. Partito con grandi ambizioni e grandi nomi, ma poi? Michele Fusco su Linkiesta fa un'analisi attenta di quello che è successo dentro le mura di FiD. I nomi sono quelli che pesano di più per il flop di Giannino. Luigi Zingales, Boldrin e De Nicola, sono dispersi. Oscar è rimasto solo. Docenti e intelelttuali che hanno provato a dare un volto a questo movimento, ma si sono scordati di comunicare in parole semplici cosa volessero fare in parlamento. I prof di Giannino hanno stilato un programma di 10 punti per "fermare il declino", ma in realtà il problema dell'incomunicabilità delle idee è rimasto. Il programma è troppo generico e scrivere "riforma della giustizia", di certo non infiamma i cuori degli elttori. Giannino c'ha provato in tutti i modi. Troppe teste per decidere il da farsi. Troppe prime donne. Economisti sì, politici proprio no. Il dilettantismo politico è un altro tallone d'Achille per FiD. Un tallone insanabile. I tecnici di Giannino non sanno nememno come muoversi per fare una campagna elettorale. Non sanno come comunicare. Gli italiani quando votano vogliono contenuti, è vero, ma che siano comprensibili e diretti. L'economia è al centro di FiD, ma nessuno ha trovato il modo dentro il movimento di spiegarla in parole povere agli elettori. La realtà che resta è una: FiD sa tanto di caffè letterario dove gli intelelttuali dicono la loro. Ma se la suonano e se la cantano in pochi. Seduti al bar con l'iPad in mano e credendo di fare davvero politica. Intanto fuori dal Caffè, Bersani, Grillo e lo stesso Silvio continuano a fare politica in modo o nell'altro. Lui, Oscar, rischia di restare seduto al tavolo senza capire cosa succede dietro la porta.

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