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Fini: "Berlusconi? Dinosauro di un'altra era geologica"

Fini, antenato dei dinosauri

Andrea Tempestini
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Per parafrasarlo, possiamo dire che "siamo alle comiche finali". Già, le sue, quelle di Gianfranco Fini, agli ultimi rigurgiti di una carriera politica destinata a una fine ingloriosa, con tutta probabilità fuori dal Parlamento. Il leader futurista rosica, vede Silvio Berlusconi tornare in campo e battagliare. Così rieccolo all'attacco, pronto a dare del "dinosauro" al Cavaliere.  L'antenato dinosauro - Sì, è vero, l'ex premier lasciò intendere che "il dinosauro da tirare fuori dal cilindro" sarebbe stato proprio lui (e così è stato). Ma Gianfranco dà una connotazione diversa al termine: "Berlusconi si è simpaticamente definitio un dinosauro. Se lo dice lui perché non credergli?", ha dichiarato a margine di un incontro organizzato da Fli in Piemonte. "E i dinosauri - ha aggiunto - appartengono ad un'altra era geologica, come tutti sanno". Parole che pronunciate da chi proviente da due ere geologiche fa, onestamente fanno ridere. Il presidente della Camera, come tutti sanno, affonda le radici della sua carriera politica nella Prima Repubblica, all'ombra di Almirante (che ha clamorosamente tradito), e per inciso il suo primo ingresso alla Camera dei deputati risale al 1983. Grasse risate - Fini bolla poi come "molto grave" la decisione assunta dal Pdl di sfiduciare Monti, "perché fa correre ancora ulteriori rischi all'Italia. Adesso - ha proseguito -, come ha ricordato il nostro presidente della Repubblica, si tratta di arrivare alla fine della legislatura approvando alcuni provvedimenti a partire dalla legge di stabilità, che sono indispensabili". Quindi il futurista si augura "una campagna elettorale civile, in cui sia possibile un'alternativa credibile, tanto ad un berlusconimsmo quasi disperato quanto ad una sinistra che non convince una buona parte degli italiani". Come detto, si tratta degli ultimi rigurgiti di chi sta per sparire, di un personaggio disperato che si è spinto ad ipotizzare le "primarie" del (defunto) grande centro. Primarie alle quali, con tutta probabilità, voteranno soltanto lui e - forse - il pasdaran Italo Bocchino.

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