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La tentazione di Befera: candidarsiin ticket con il professor Monti

Attilio Befera

Lo sceriffo delle tasse vuole togliersi l'etichetta di "uomo nero" per gli italiani: è pronto a scendere in campo. Ma l'unico che potrebbe accollarselo è il premier

Andrea Tempestini
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Lo sceriffo delle tasse ora pensa al Parlamento. E che Attilio Befera fosse attratto dalla prospettiva di una carriera politica, Libero lo aveva già detto mesi fa: il Partito Democratico, infatti, avrebbe pensato a candidarlo. Oggi, però, le cose sono cambiate: la stretta fiscale sugli italiani stratassati e tartassati è sempre più dura, e Befera è un po' il simbolo di questo fisco asfissiante che lui e Mario Monti, in tandem, hanno reso ancor più accanito.  L'uomo nero - Befera, a 66 anni, vuole "cambiare etichetta". Allo sceriffo delle tasse proprio non va giù l'idea di passare come "l'uomo nero" degli italiani. Da ottobre 2006 è il presidente di Equitalia, l'Ente di riscossione più odiato dagli italiani. Sul conto di Befera le polemiche sono sempre più dure ed aspre: nelle ultime settimane è tornato di prepotenza nel mirino per il "Grande Fratello Fiscale" incarato dal redditometro. Il fuoco su Equitalia, inoltre, è salito di intensitò: da Beppe Grillo, passando per Matteo Renzi e fino ad arrivare a Roberto Maroni, si moltiplicano i leader politici che affermano che l'Ente deve chiudere i battenti. Bordate dal Pdl - Critico anche il Pdl, che con i suoi due massimi esponenti ha criticato Equitalia. Secondo il segretario Angelino Alfano è necessario ridimensionarne i poteri; Silvio Berlusconi, da par suo, insiste sulla priorità di abbassare le tasse. Di equità fiscale si discute anche a sinistra e al centro. Luca Cordero di Montezemolo, per esempio, nella sua Convention ha invocato una Agenzia delle Uscite da affiancare a quella delle Entrate, che serva a certificare con rigore la spesa pubblica. La sua dolce metà - E' in questo contesto che si fanno sempre più insistenti le voci su un possibile futuro politico e parlamentare di Befera. Ma c'è un nodo che non è affatto tra i più semplici da sciogliere: chi sarebbe pronto ad accollarsi "l'onoere" di candidare uno dei personaggi più impopolari dello stivale? Il nome, il passato e il presente dello sceriffo delle tasse è troppo ingombrante per tutti i partiti politici, alle prese con una storica ondata di sfiducia (evidenziata dalla quantità di consensi di cui viene accreditato Beppe Grillo). Per Befera, però, ci sarebbe una possibile soluzione: Mario Monti, la sua "dolce metà". I due, nel caso in cui il Professore scendesse in campo, potrebbero ricomporre il tandem delle tasse.

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