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Il Pd prepara la patrimonialona contro l'evasione fiscale

La coalizione di sinistra, una volta al potere, spingerà per una supertassa su proprietà e redditi

Giulio Bucchi
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di Fosca Bincher C'è la patrimonialona, quella da Robin Hood che è al centro del programma di Nichi Vendola: imposte che calano su ogni bene che si è tentato di mettere da parte. E c'è quella in versione mini, che dentro il Pd vogliono in tanti e che anche Pier Luigi Bersani è stato costretto a sposare durante la campagna elettorale per le primarie: un'imposta sui “grandi patrimoni immobiliari” e sulle grandi ricchezze, anche se non si capisce bene quel che siano. In un sussulto di sincerità il prossimo candidato del centrosinistra a palazzo Chigi lo ha ammesso nel tour elettorale delle primarie. «Non facciamoci troppe illusioni», ha spiegato Bersani a Rovigo, «da una patrimoniale così non bisogna attendersi chissà quale entrata». Naturalmente tutto il centrosinistra è unito nella caccia all'evasione. L'ex ministro delle Finanze Vincenzo Visco sostiene di averne recuperata a palate, miliardi su miliardi sia durante il primo governo di Romano Prodi che durante la seconda brevissima esperienza. Fatto sta che i censimenti sulla possibile evasione fiscale all'epoca ammontavano a 100 miliardi e negli anni quella cifra statistica è solo aumentata. Oggi qualcuno dice 120 miliardi, altri di più: 180.  Leggi l'articolo integrale di Fosca Bincher su Libero in edicola oggi, mercoledì 5 dicembre

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