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Bersani: "Berlusconi vuole sfidarmi? Non vedo l'ora"

Il candidato premier del centrosinistra da Tripoli invita il centrodestra allo sbando ci dica cosa vuole fare col Porcellum

Lucia Esposito
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  "La sifda con Berlusconi? Non vedo l'ora". Pier Luigi Bersani lancia il guanto di sfida da Tripoli risponde all'ipotesi che Silvio Berlusconi possa essere il candidato del centrodestra alla guida del Paese. E chiede che il Pdl chiarisca sull'election day ribadendo che la posizione dei democratici è quella di "tenere separate le regionali dalle politiche". Il candidato premier del centrosinistra sottolinea che "esistono delle norme e io chiedo al Pdl di chiarire una volta per tutte cosa intendono dire quando chiedono di fare l'election day: vuol dire che dobbiamo anticipare le elezioni politiche a febbraio? Noi non siamo di questa opionione, Alfano e  e Berlusconi - aggiunge il segretario del Pd - dicano una parola chiara" Su Renzi Bersani ha parlato anche del rapporto con Matteo Renzi ed è stato chiarissimo: "Io non pretendo il monopolio del partito, ma nemmeno che ci sia un duopolio: non ci sono voti di Renzi o di Bersani ma c'è un partito che non è proprietà nè di Renzi nè di Bersani ma un grande collettivo aperto e plurale". Secondo il numero uno dei democratici, il Pd "è un grande partito che lavorerà in un rapporto di fraternità e di amicizia, per troppo tempo siamo stati abituati all'idea dell'imperatore e dell'uomo solo al comando e ci è entrato nella testa e anche nelle ossa che discutere sia alternativo a decidere. Noi siamo una squadra e faremo questo insieme.  Politica estera "Lo schieramento e il partito che rappresento - ha aggiunto Bersani - sono particolarmente vicini alla rivoluzione libica e intendono instaurare un dialogo fraterno. C'è tantissimo da fare, assistiamo ad un grande cambiamento e a dei mondi in evoluzione, la richiesta che ci arriva è che l'Italia ci sia e l'Italia deve esserci. Le nuove istituzioni in Libia stanno crescendo - ha aggiunto - è il momento di stringere".   Bersani, rispondendo alle domande dei giornalisti sul dibattito in materia di politica estera durante le primarie del centrosinistra, ha aggiunto che "in Italia si è un pò persa l'abitudine di parlare seriamente di questi temi, ci siamo dimenticati di essere un grande Paese del Mediterraneo che può svolgere un ruolo importante. Io non vedo l'ora di occuparmi seriamente di questi temi e credo che il Pd abbia la cultura politica sufficiente per occuparsene in maniera positiva"  

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