Bersani vince e Prodi gongolaSi finge rottamatore e pensa al Colle
L'ex premier si prepara a scendere in campo. Con Pier che sogna palazzo Chigi lui si vede già al quirinale. Il Prof si gusta il ritorno dell'Unione
Romano Prodi dice di Silvio Berlusconi : "Il Cavaliere non si è mai ritirato. Si è messo in un angolo e aspetta di vedere cosa più gli conviene fare. Non se n'è andato". E lui, il Prof invece cosa fa? Di sicuro proprio da parte non si è fatto. "Io sto fermo, calmo, immobile, e aspetto, aspetto...", così Corrado Guzzanti imitava qualche anno fa Romano Prodi. Il tempo per l'ex premier si è fermato. A stare fermo in un angolo è proprio lui. E' stato il padre delle primarie e dall'ombra della suo finto riposo è stato il regista del nuovo centrosinistra. In tanti fanno il suo nome per il Colle nel dopo Napolitano. Lui fa finta di niente. Ma in realtà al Quirinale ci pensa e come. E in questo ha un altro punto in comune con il Cavaliere. Però in questo nuovo Pd che appare solo in parte rinnovato lui sa bene che deve darsi un nuovo look. E così si mette la maschera da rottamatore: "Il ricambio generazionale è necessario. Ma deve partire dal basso. Non è il segretario che deve circondarsi di chissà quale schiera di eletti, ma vanno create le condizioni perchè possa emergere una nuova classe dirigente". E il Professore indica anche la strada: "Penso alle primarie di colleggio, a una riforma elettorale che restituisca voce ai cittadini, a un Pd inclusivo e aperto ai fermenti dal basso. E' triste pensare che ci sono parlamentari di cui nessuno ha mai visto la faccia sul territorio". Insomma il messaggio antisenior è stato mandato. Ma la rottamazione in realtà lui non la vuole. Spera sia lontano, nei colleggi non nelle alte sfere del potere. Ma se Prodi ragionasse un attimino Matteo Renzi cosa ha fatto? E' partito dal basso dalla provincia per arrivare a giocarsi la partita per la candidatura a premier. A Prodi è andata bene. Ha vinto il suo pupillo: Bersani. Lui sa bene che c'è una nuova opportunità per la sua Unione. Un governo Bersani è come bissare ancora quell'esperienza fallimentare del 2006. Prodi con un una maggioranza di centrosinistra può sognare e già qualcuno lo sta lanciando verso il Colle. Il governatore della regione Liguria ed ex ministro, Claudio Burlando ha twittato: "Bersani a Palazzo Chigi e Prodi al Quirinale - ha twittato - da domani questo diventa l'obiettivo". Alla faccia dei programmi. A sinistra pensano alle poltrone. Bersani dopo le primarie si sente già premier. Prodi si sente già il nuovo Napolitano. La sinistra ha però fatto i conti senza l'oste: gli elettori.