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Renzi rottama la rottamazionee incita al voto: "15 minuti di fila e cambiate l'Italia"

Il sindaco di Firenze alla Leopolda: il 25 a confronto il modello usato sicuro o il futuro basato sulla sicurezza

Lucia Esposito
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Contrordine, compagni. La rottamazione di Matteo Renzi non è una cosa seria. Il candidato premier alle primarie del Pd, parlando alla stazione Leopolda a Firenze ha spiegato come è nato il termine rottamazione: "è partita in modo causale, avendo bevuto un pochino troppo a pranzo", ha precisato il sindaco. Il timore è di tenere fuori gli elettori 'over 60' che la sua sfida possa sembrare generazionale, mentre lui ribadisce che vuole rottmare i dinosauri della politica e non gli anziani tout court. Poi Renzi ribadisce quello che ripete da sempre: "Se perdo nessun premio di consolazione perché non voglio diventare come loro. Non possiamo perdere mai la nostra dignità perché siamo portatori sani di valori ed entusiasmo.Siamo gli unici che hanno il diritto di cambiare le cose perché siamo gli unici non invischiati nelle gestioni fallimentari degli ultimi venti anni. Siamo gli unici - ha continuato - che possono andare al governo senza presentare la giustificazione". I sondaggi  Il sindaco di Firenze guarda ai sondaggi: "se vota un numero di persone molto significativo, la partita è aperta. Ma se votano in pochi, è più difficile vincere. "I sondaggi ci danno nettamente sotto gli anziani. Per questo Matteo invita tutti a votare: "E' facile, ci sarà da perdere un quarto d'ora di tempo, ma meglio perdere un quarto d'ora per votare che cinque anni. Siccome se vinciamo noi, dopo dobbiamo cambiare il Paese ti chiediamo una mano, un quarto d'ora di fila e vinciamo e l'italia non sarà più quella di prima. Se non vai a votare e non ci dai una mano, non hai sbagliato te, abbiamo sbagliato noi. Domenica 25 novembre alle elezioni primarie non ci sono a confronto due caratteri, due tradizioni, due curricula. Ci sono invece a confronto due modelli di futuro: un modello di futuro basato sulla sicurezza, la serenità, l'usato sicuro; dall'altro un modello di consapevolezza che o riscopriamo la politica come sfida, come opportunita', come piacere o l'Italia non ha un destino, un futuro. Basta con creazione formazioncine su formazioncine, partitini su partitini. Se vinciamo noi non c'e' piu' spazio per i partitini dei veti". Lo ha detto Matteo Renzi parlando alla convention della Leopolda a Firenze. Cita i sondaggi che danno il Pd al 30 per cento e commenta: "andate a ricercare quelli che dicevano che le primarie ci avrebbero distrutto". E a chi gli domanda se si vede come futuro segretario del partito, risponde con una delle solite battute: "Ho le stesse possibilità di diventare Papa che di diventare segretario del Pd, è un rischio che non corro. Sono più interessato a pensare cosa deve fare un uomo di governo", per cui "il segretario del partito per prima cosa deve pensare ad andare al governo. Sogno un Paese in cui il nome del segretario del Pd, così come quello dei democratici americani, nessuno sa quale sia".     

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