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distrugge il confronto in tv del Pd: "Una noia mortale, dateci la Santanchè"

Il direttore del Foglio demolisce il dibattito dei candidati del centrosinistra: "Il fair play ha ucciso tutto"

Eliana Giusto
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Una "noia mortale", roba da non riuscire a trattenere gli sbadigli. Per Giuliano Ferrara, il confronto in tv dei cinque candidati alle primarie del Pd, è stato davvero letale, colpa del "fair play che ha ucciso tutto". In una intervista a Pubblico, il direttore del Foglio, spiega che i cinque "si vedeva che si volevano bene", che "erano tutti lì per lavorare per una impresa comune". L'analisi - Nel dettaglio - continua Ferrara - se Tabacci "era lì per fare il mediatore", per "recitare un ruolo: il ponte verso i moderati", Vendola "era solo lì per ripetere la filastrocca del Paese sommerso dal fango". Non che si salvi Renzi, "bravino" sì ma poi, "quando ha detto 'civil partnership' non ho resistito. Uno normale avrebbe cambiato canale". E Bersani? "Non è che ha vinto lui. Lui è l'unico che c'era. Era il padre di tutti gli altri. Era lì quasi indispettito e un po' annoiato che sperimentava il suo profilo minimalista: 'Non voglio piacervi' ha detto all'appello finale. 'Ma tranquillo' - avrei voluto dirgli - 'non c'è pericolo'".  Che poi, a Ferrara, "un governo Bersani piacerebbe pure" ma lì, l'altra sera, "mi veniva da dire, anche se sono stufo di fare il cantore del berlusconismo: 'dateci la Santanchè'".

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