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Mediaset, Berlusconi: "Sentenza barbara, la democrazia è finita"

Silvio Berlusconi

Il Cavaliere commenta la decisione dei giudici di Milano: "Pronuncia politica. Contro di me accanimento giudiziario"

Andrea Tempestini
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Non ci sta, Silvio Berlusconi, e reagisce, subito, con veemenza, alla sentenza sul caso Mediaset: una condanna a 4 anni definita dai suoi legali "assurda, incredibile". Il Cavaliere non è da meno: "Non si può andare avanti così, dobbiamo fare qualcosa - ha tuonato ai microfoni di Studio Aperto -. Quando non si può contare sull'imparzialità dei giudici in un Paese, questo Paese diventa incivile, barbaro e invivibile. Cessa anche di essere una democrazia".E ancora: "La sentenza di oggi conferma un vero e proprio accanimento giudiziario e un uso della giustizia a fini di lotta politica. Io e i miei avvocati - continua Berlusconi - ritenevamo impossibile una condanna. Le motivazioni della sentenza sono fuori dalla realtà". Poi ripete: "Ero certo di essere assolto da questa accusa". Secondo l'ex premier, però, "non c'è nessuna connessione, assolutamente, con la mia rinuncia alla corsa a Palazzo Chigi nel 2013". Sempre ai microfoni di Studio Aperto, il Cavaliere ha snocciolato gli iperuranici numeri dei suoi guai giudiziari: "Ho subito più di 60 procedimenti, più di mille magistrati si sono occupati di me. Il mio gruppo ha avuto 188 visite della polizia giudiziaria e della Guardia di Finanza, ci sono state 2.666 udienze in questi 18 anni e abbiamo dovuto spendere più di 400 milioni in parcelle di avvocati e consulenti".

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