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Tagli ai costi della politica, la Bicamerale boccia il testo del governo

In Parlamento no secco al testo sulle Regioni: bisogna rivedere il "commissariamento" della Corte dei Conti su sanità e spese

Giulio Bucchi
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No al commissariamento delle Regioni: il Parlamento blocca il decreto sui tagli ai costi della politica del governo. Una bocciatura totale al testo inusuale, perché arrivata in Commissione bicamerale per le questioni regionali e da consuetudine le Commissioni approvano dando solo indicazioni di massima. In questo caso, invece, il no è secco e su un punto cruciale: il "commissariamento" delle Regioni da parte della Corte dei Conti. Secondo la commissione è da riformulare completamente l'articolo del decreto che prevede un controllo di legittimità preventivo della Corte dei Conti su tutti gli atti normativi e di programma di Regioni (in primis la spesa sanitaria) ed Enti locali. L'accusa è di "carenza di incisive modalità di interazione ed interlocuzione con le autonomie territoriali in relazione all'esigenza di una graduale modulazione degli interventi in materia di rafforzamento della partecipazione della Corte dei Conti al controllo sulla gestione finanziaria". Passano, invece, i tagli ai costi della politica (vitalizi e fondi per i gruppi consilari), ma si "ravvisa l'opportunità di un rafforzamento della leale collaborazione tra Stato e autonomie territoriali in merito al contenimento delle spese". 

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