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Ma Silvio ha un piano:Monti ancora premier,Pdl guidato da Alfano

Mario Monti e Silvio Berlusconi

Andrea Tempestini
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"Io non rinuncio all'idea di vederti a capo di uno schieramento dei moderati. Insisto. E non ti chiedo di rispondermi subito, ma a questa idea non rinuncio". Questo l'appello di Silvio Berlusconi al premier Mario Monti. Già, il Cavaliere ha scelto, e lo ha comunicato al diretto interessato nella cena dell'altra sera a Palazzo Chigi. Berlusconi lascia, non si ricandida e indice le primarie, ma il "cavallo" su cui vuole puntare, l'uomo da incoronare, è il professore. Il "pericolo rosso" - Certo, il percorso tutto tasse del bocconiano e dei tecnici non è piaciuto al Cavaliere, che aveva promesso e giurato di ridurre la pressione fiscale, peccato che poi la crisi del debito non solo glielo abbia impedito, ma di fatto lo abbia "cacciato" da Palazzo Chigi. Il professor Monti non è gradito nemmeno a gran parte del Pdl, inteso sia come esponenti politici sia come elettorato. Ma di fronte all'incombere del "pericolo rosso" - il Partito Democratico, che assomiglia da vicino, come ruolo e inclinazoni, alla "gioiosa macchina da guerra" di Achille Occhetto del 1994 - secondo il Cavaliere la salvezza può essere solo Monti. Silvio, di fatto, nella nota con cui ha annunciato il passo indietro lo ha promosso: Monti è "la continuità", è il rappresentante di quella parte di Paese che "non ha mai voluto partecipare alla caccia alle streghe", di quel pezzo di poteri forti che non lo ha "demonizzato". Il piano per Monti premier - Monti è il vessillo sotto al quale riunire tutti i moderati, il vero motivo per il quale Berlusconi si è fatto indietro. Pier Ferdinando Casini ha sempre "sposato" e sostenuto il Professore, e ora dovrà smetterla di tergiversare: con l'uscita di scena di Berlusconi non ha più alibi. Angelino Alfano, in un lungo e teso incontro con l'ex premier, aveva insistito sul fatto che una sua nuova discesa in campo avrebbe ostacolato l'aggregazione delle forze moderate. Silvio lo ha compreso e ha mollato indicendo le primarie. Il Cav non sosterrà nessuno nella corsa alla leadership nel partito azzurro. Se però vincesse Alfano, come è probabile, il piano per portare Monti alla premiership sarebbe più semplice da realizzare, probabilmente chiedendogli di accettare il mandato a urne chiuse.

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