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E' già febbre da primarie:chi si candiderà nel Pdl

Alfano, Santanchè, Meloni e Frattini

Sicuri Alfano, Sananchè e Galan. Poi quelli "in forse". E spuntano Craxi e Mussolini. Ci pensano anche Formigoni, Alemanno e Polverini

Andrea Tempestini
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Il Cavaliere annuncia il definitivo passo indietro e chiama il popolo del centrodestra a raccolta per le primarie del Pdl. E subito scatta il "toto-nomi": chi si candiderà per raccogliere l'eredità di Silvio Berlusconi? E subito dopo il "toto-nomi", ecco il secodno step: la carica di "peones" ed improbabili, il diluvio dei nomi degli aspiranti leader - - più o meno improbabili - pronti a candidarsi. In ordine sparso, si parla dagli ovvi (e legittimissimi, passateci il termine) Alfano, Santanchè e Crosetto, per poi passare ai vari Galan e ai "forse" di Frattini e Formigoni, per arrivare a "nomi-limite", come quello della Mussolini e della Craxi. Ma procediamo con ordine. La prima previsione è stata quella di Giorgia Meloni, una delle "rottamatrici" del Pdl (in odore di candidatura), che ha spiegato: "Chiunque è un candidato perfetto perché abbiamo un'ampia classe dirigente molto bella. Di identikit se ne possono fare molti". Più ristretto il ventaglio proposto del vulcanico Guido Crosetto (altrettanto papabile): "Ci saranno almeno tre o quattro candidati. Tuttavia è prematuro fare dei nomi". Tre o quattro? A giudicare dall'apertura della "campagna" in vista delle primarie, la stima era decisamente sottostimata. I primi candidati - Tra i nomi, come detto, alcuni sono certi: su tutti quelli del segretario Angelino Alfano e quello della pasdaran Daniela Santanchè, che ha immediatamente annunciato la sua candidatura: "E ci mancherebbe, dopo la battaglia che ho fatto...". Poi Giancarlo Galan, scottato e deluso per l'addio del Cav (di cui è sempre stato un "fan" sfegatato): "Mi candido. Rappresento l'area liberale e anche una buona storia di amministrazione regionale. Non ho soldi ma spero che qualcuno mi sosterrà anche economicamente. Non mi vedo, però, nello stesso partito di Gasparri e La Russa".Gli ci sono i papabili "da verificare": potrebbe correre la stessa Meloni in rappresentanza dei giovani azzurri, come potrebbe esserci anche Franco Frattini, che intervistato a caldo dopo il passo indietro del Cav da SkyTg24 non ha chiuso la porta: "Se mi candiderò alle primarie? E' un discorso a cui non avevo pensato".  Alemanno e Formigoni - Neppure Crosetto, sempre impegnato in prima linea per il rinnovamento del partito, potrebbe essere uno degli uomini da cui gli azzurri potrebbero ripartire, ed è sicuramente un nome che ha un forte appeal tra la "base" azzurra. Non si può poi scordare Roberto Formigoni, che ha sempre ambito alla leadership del partito, ma la cui posizione si è indebolita alla luce dei recenti scandali che hanno travolto la Regione Lombardia: "Se mi candido alle primarie? Prima termino il lavoro in Lombardia, poi ci penserò". La lista non è però finita. Tra i pretendenti anche il meno noto ma combattivissimo Alessandro Cattaneo, il "Renzi del Pdl", il sindaco "formattatore" di Pavia. Rinuncia invece il primo cittadino della Capitale Gianni Alemanno, che ha dichiarato: "Io faccio il sindaco di Roma. Non so se ne avete sentito parlare... Io non mi dimetto". La carica delle donne - Con il passare delle ore, ecco che ha poi cominciato a prendere piede l'ondata delle donne (più o meno improbabili). Prima Alessandra Mussolini: "Ci sto pensando seriamente. Francamente ci sto pensando - ha spiegato la nipote del Duce -, eccome se ci penso. L'idea mi affascina molto perché mi piace la partecipazione, sempre intesa a essere funzionale al partito, una cosa che possa essere favorevole al Pdl per stimolare delle aree che sono da stimolare". Quindi fa capolino Stefania Craxi, che per inciso è presidente di un altro partito, quello dei Riformisti italiani: "Annuncio fin da ora la mia candidatura alle primarie se esse saranno autentiche, aperte alla più larga partecipazione possibile e non limitate al recinto del Pdl". Viene da chiedersi, con tutta onestà, perché le primarie di un partito dovrebbero aprirsi anche ad altre sigle e movimenti. Ma tant'è: Stefania c'è (forse). E ancora, Renata Polverini, che dopo lo scandalo in Lazio e gli "occhieggiamenti" con l'Udc di Casini, si mostra interessata alla "scalata" al Pdl: "Attorno alle primarie si anima il dibattito e questo è positivo. Se penso a candidarmi? Ci pensano tutti...". Quindi, si evince, ci pensa anche lei. I "Papi neri" - Poi ci sarebbe il capitolo del "Papa nero", la personalità esterna che, di fatto, non sarebbe affatto invisa al Cavaliere, che nei mesi scorsi aveva pensato a Guido Martinetti, mister gelati Grom, e aveva anche ventilato un impegno politico per il manager Flavio Briatore. Loro non si sono espressi, e con tutta probabilità nemmeno lo faranno. E non sono nemmeno questi ultimi due i nomi sui quali concentrarsi. Ma se il "recinto delle primarie" di cui parla la Craxi venisse spalancato, ecco che potrebbero "pascolare" liberamente anche due nomi forti che guardano a destra, due nomi in odore di politica e alla ricerca di una possibile collocazione (più semplice dopo il passo indietro di Berlusconi): Oscar Giannino e Luca Cordero di Montezemolo. I due, per ora, restano impegnato con i loro rispettivi movimenti e fondazioni, Fermare il declino ed Italiafutura. Ma per il "domani" del Pdl, o di quel che sarà, sono due nomi spendibili. E compatibili. Gli "endorsment" - Nel frattempo arrivano anche i primi "endorsment". Gaetano Quagliariello si schiera con il segretario: "La prospettiva dell'unione dei moderati è diventata reale e forte .Questo è stato possibile grazie alla determinazione e alla pazienza del segretario Alfano. Se ci sarà la sua candidatura la appoggerò". Lo stesso Quagliariello ha spiegato che tra i candidati "ci saranno sicuramente candidati Alfano e Santanchè ma anche altri. Ci sarà un candidato per i moderati, uno di destra, uno per i populisti". E se il primo e il terzo sono rispettivamente Alfano e Santanchè, resta da capire chi sia il candidato di destra: magari uno degli ex colonnelli di An, oppure proprio la Meloni. Anche Franco Frattini si schiera subito con Alfano: "Mi auguro che Alfano elabori una proposta sostenibile per le primarie e in vista di ciò la sosterremo. Le primarie non devono esser occasione di scontro, ma di confronto. Se io trovassi le mie proposte e le mie idee, ovvero Europa, moderati e pulizia, io lo sosterrò" (ma, come detto, in corsa potrebbe esserci anche lui, l'ex titolare della Farnesina). con Alfano anche Maurizio Gasparri e Ignazio La Russa: "Con le primarie di dicembre si esce dall'incertezza e si riparte verso il futuro. Alfano è la migliore espressione di quel rinnovamento che abbiamo voluto e condiviso con lui e che la generosità di Berlusconi rafforza". I colonnelli ex An, insomma, stanno con il segretario, senza indugi.

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