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I cattolici si fanno il partitoper candidare Monti

Il Forum delle associazioni cattoliche, riunite a Todi, chiedono continuità dell'azione portata avanti dal Premier

Nicoletta Orlandi Posti
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Il mondo cattolico chiede continuità forte rispetto allo stile del governo Monti ed al contempo chiede che l'agenda sia integrata con le questioni sociali e con lo sviluppo. E' questo l'appello lanciato dalle associazioni cattoliche che si sono riunite a Todi dichiarandosi "disponibili a impegnarsi al servizio del Paese".  "La stagione inauguratasi con il governo Monti non si esaurisca e non si ritorni alla drammatica situazione precedente", si legge nel documento scritto al termine dell'incontro dove si ricorda "il momento di gravissima crisi morale, politica ed economica" attraversata dall'Italia appena un anno fa, in coincidenza con il primo appuntamento di Todi, quando il governo era ancora guidato da Silvio Berlusconi. I cattolici riconoscono "al governo Monti l'indubbio merito di aver ridato dignità alle istituzioni, garantito una forte ripresa di credibilità del Paese a livello europeo ed internazionale, di aver   superato l'asfittico sistema bipolare, causa di contrapposizioni durissime e insieme di immobilismo politico". Raffaele Bonanni, chiudendo il meeting, ha rafforzato l'endorsement: "La personalità di Monti si staglia di fronte a tanti populisti di destra e sinistra: ha salvato il Paese". E se da un parte i cattolici "non hanno il compito di fondare un nuovo partito cattolico", dall'altra, osserva il leader della Cisl, "siamo fortemente interessati a una nuova offerta politica e facciamo appello a tutti coloro che si riconoscono nell'agenda Monti, nella dottrina sociale della Chiesa e nei valori della Repubblica".  Poi la richiesta di una nuova legge elettorale, la riforma delle istituzioni dello Stato e i tagli ai costi della politica per aiutare la crescita e le fasce più deboli della società con un patto per il lavoro. A Todi la disillusione per i partiti, per la loro "persistente incapacità di procedere a un autonomo rinnovamento" - rileva il documento condiviso dalle sigle promotrici dell'incontro, ossia Cisl, Acli, Mcl, Compagnia delle Opere, Confartigianato, Confcooperative, è tangibile. "Servono otri nuovi, sennò nel legno vecchio il vino diventerà aceto", sintetizza con una metafora Bonanni. Ma al di là di chi si prenderà la responsabilità di tradurre in qualcosa di concreto, sul piano politico, questa istanza di rinnovamento, di chi ci metterà la faccia la spinta a costituire un nuovo soggetto politico, è condivisa. Con la consapevolezza, che "al prossimo governo serve una maggioranza autenticamente politica", recita il documento programmatico di Todi 2. Insomma, il tabù del partito è caduto e c'è chi, dietro le quinte, annuncia novità per metà novembre. Il numero uno delle Acli, Andrea Olivero, parla apertamente di "nuovo contenitore" e non nasconde che la possibilità della prossima discesa in campo di una neo-formazione, anche attraverso "la formula leggera della lista civica" non è fantascienza.

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