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Ddl stabilità, Casini vede Monti: "Non abbassiamo l'Irpef in cambio di aiuti alle famiglie"

Giulio Bucchi
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  "La preoccupazione del presidente è che i saldi rimangano invariati e che gli sforzi fatti dagli italiani non vengano messi a rischio. E noi siamo d'accordo con lui". Pierferdinando Casini esce dall'incontro con il premier Mario Monti a Palazzo Chigi con una certezza: la legge stabilità non verrà cambiata nella "quantità" dei tagli, ma deve esserlo nella qualità: "Vogliamo renderla più equa per le famiglie e per i ceti medio-bassi. Verrà modificata, perché noi non siamo dei passa-carta e Monti si è detto aperto a modifiche su Irpef e Iva". Il leader Udc, insomma, avrebbe strappato al professore, di cui è il più grande e convinto sponsor, una mezza promessa sui passaggi più spinosi del ddl: Iva e Irpef, appunto, due mazzate che non piacciono per nulla al Pdl e che aggiunte ai contratti della scuola (secco il no del Pd) e che mettono a rischio il passaggio in Parlamento. Irpef e detrazioni - "Abbiamo esaminato i contenuti della legge di stabilità che il responsabile per l'economica del partito, Gianluca Galletti, approfondirà con il ministro Grilli. Noi apprezziamo l'idea del governo di procedere ad un abbassamento dell'Irpef", ha aggiunto Casini: "Il governo ha capito quello che gli italiani chiedono ma, allo stesso tempo, il governo non può rischiare di compromettere, oggi, i risultati raggiunti a livello europeo, come dimostra l'andamento dello spread". Nonostante questo, però, l'Udc "teme che l'abbassamento dell'Irpef, contemporaneamente con l'operazione sulle detrazioni, possa finire per penalizzare le famiglie monoreddito. Abbiamo quindi ipotizzato un intervento per le famiglie, che possa salvare le detrazioni, in cambio del mancato abbassamento dell'Irpef".  

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