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Pronto il nuovo direttorio del PdlAlfano chiude con l'era La Russa-Verdini

L'obiettivo del segretario è una "Costituente dei moderati" con una squadra formata da Frattini, Fitto, Mauro, Lupi e Meloni

Nicoletta Orlandi Posti
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  Per lo strappo da Berlusconi non è ancora pronto, ma sicuramente Angelino Alfano sta pensando seriamente a chiudere l'era La Russa-Verdini del Pdl. L'obiettivo, chiaramente espresso dal presidente del Senato, Renato Schifani, è quello di una "Costituente dei moderati" sponsorizzata dai dirigenti del partito meno compromessi con il berlusconismo: da Quagliariello a Sacconti, da Ronchi a Napoli a Crosetto. Ieri ha anche promesso "una nuova squadra politica che ci accompagnerà fino alle elezioni".  “E' necessario irrobustire la squadra del Pdl -ha spiegato Alfano- e io stesso procederò in questa direzione con un cammino di innovazione fortissima, che annuncerò nei prossimi giorni e vedrà come protagonista la migliore classe dirigente, i migliori nostri   esponenti del territorio che in questi anni hanno illustrato la bandiera del Pdl. Noi rifiutiamo le etichette che ci vengono attaccate addosso. Impediremo che ci sia una rilettura di questi anni di Berlusconi con la cronaca nera e la cronaca rosa”.  I nomi del "direttorio" da mettere su subito dopo le elezioni li fa il Corriere della Sera: Franco Frattini, Raffaele Fitto, Maurizio Lupi, Mario Mauro e Giorgia Meloni. Ma potrebbero esserci anche altre sorprese con dei nomi "nuovi".  Quanto alle primarie per scegliere il candidato premier, Alfano frena. "Le faremo", ha detto, "ma solo se dovesse venire meno la candidatura di Berlusconi". Che per ora sta alla finestra a vedere cosa succede modellando nuovi partiti: una sua personale, una che ripristini Forza Italia, una modellata su An e poi la formazione di Daniela Santanché. Di certo ci sono i sondaggi che gli arrivano quotidianamente sulla scrivania: un partito senza Cavaliere otterrebbe un 13-14% con potenzialità fino al 28%; una lista Berlusconi-Santanché sarebbe al 5%; mentre Alfano gli sarebbe preferito come candidato premier.   

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