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Spese da 6 mln l'anno La Finanza in Campania

I consiglieri avrebbero speso sei milioni di euro l'anno. Si indaga per peculato

Eliana Giusto
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  Lo scandalo delle spese folli del Lazio sta per travolgere anche la Campania. Stamattina la Guardia di Finanza si è presentata nella sede del Consiglio regionale a Napoli per acquisire alcuni documenti relativi ad una indagine per peculato. L'inchiesta del pm Giancarlo Novelli coordinata dal procuratore aggiunto Francesco Greco, riguarda la consiliatura in corso e vede sotto la lente dei magistrati le spese di commissioni e gruppi, in particolar modo quelle legate a consulenze e rappresentanza. La Finanza ha acquisito, in particolare, documenti del bilancio regionale in cui si fa riferimento alla ripartizione di fondi per i vari gruppi nonché la relazione della presidenza del Consiglio sulle modalità di rendicontazione.  Le intercettazioni e i bonifici - Secondo quanto si legge sul sito Ansa.it l'attività della procura è scaturita da alcune intercettazioni telefoniche disposte durante un'altra inchiesta su reati di pubblica amministrazione in cui è coinvolto un consigliere e di cui non si sa al momento nulla. Gli inquirenti starebbero esaminando le spese dei consiglieri che ammonterebbero complessivamente a sei milioni di euro l'anno. Da quanto emerge dai primi accertamenti eseguiti dai finanzieri emerge inoltre che i fondi destinati ai gruppi consigliari regionali finivano in realtà nella disponibilità degli stessi consiglieri attraverso bonifici bancari. Ora bisogna verificare se e come quelle somme siano state successivamente spese. "Politica dei tagli" - Solo ieri pomeriggio, si legge sul sito Dagospia, Paolo Romano, presidente del Consiglio regionale della Campania, aveva diffuso un comunicato nel quale si compiaceva dei risparmi effettuati quest'anno. Ovviamente la nota era stata inviata dalla nuova portavoce di Romano, Alessandra Cappabianca, nominata poche settimane dopo essere diventata la moglie di Massimo Grimaldi, a sua volta consigliere regionale ed esponente della "Lista Caldoro" e del Nuovo Psi (lo stesso Caldoro aveva fatto da testimone alle nozze). Ma al momento, Romano, si dice "tranquillo" e "disponibile a collaborare" con la magistratura. Nulla da temere. E insiste: "Questa consiliatura ha già approvato norme per il rigore e il contenimento di spesa". E le spese "per il funzionamento dei gruppi consiliari rientrano in questa ottica, circa un milione di euro l'anno suddivisi per 9 gruppi, secondo ilnumero dei componenti". Cancellati i gruppi con una sola persona, abolite le auto blu tranne che per il presidente di Giunta e Consiglio, "non abbiamo speso un euro di consulenze e abbiamo in bilancio 49mila euro di spese di rappresentanza". 

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