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Gli autisti di Vendola "piedoni"Per loro non ci sono scarpe

La ditta che aveva vinto l'appalto per la fornitura delle uniformi rinuncia alla commessa

Lucia Esposito
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Li hanno già soprannominati i Ciclopi di Nichi. Nel consiglio regionale pugliese e nel gruppetto scelto di autisti esistono veri e propri giganti che stanno complicando la vita a chi deve fornire loro le uniformi di servizio. Alla segreteria generale del consiglio regionale è arrivata una lettera della ditta che ha vinto nel 2009 l'appalto per la fornitura di vestiari ai dipendenti (divise, scarpe e calze), in cui si raccontava la disperazione nel trovare scarpe e calze adatte ai piedoni dei Ciclopi di Nichi. Impossibile, tanto che la ditta La Patriottica di Bari ha deciso di rinunciare a una commessa che vale per ogni dipendente 811,20 euro l'anno. Ne appare traccia - pur nel linguaggio burocratico - nella delibera amministrativa del consiglio regionale con cui si è cercata la soluzione ai piedoni, visto che i Ciclopi non possono andare in giro scalzi. «La ditta aggiudicataria- si annota- ha avuto difficoltà nel fornire le scarpe e le calze anche in virtù di particolare esigenze fisiche di alcuni dipendenti». E siccome i guai non vengono mai da soli, i poveretti dal 2009 hanno cucito sulle divise lo stemma ufficiale della Regione Puglia «posto in petto a sinistra». In tre anni quello stemma «confezionato su stoffa, è stato soggetto a logorio tanto da diventare indecoroso». Per lo stemma, soluzione facile: verranno sostituiti con costi a carico della amministrazione. Per i piedoni si è scelta una soluzione più globale, a danno de La Patriottica: tutto il personale del consiglio regionale si comprerà da sé scarpe e calze, girando per trovare le giuste misure e scegliendo i modelli che più aggradano. Saranno rimborsati dalla Regione dietro scontrino: entro un tetto di 150 euro per un paio di scarpe e di 5 euro per un paio di calze. Fosca Bincher

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