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La Casta tiene segreto come usa i nostri soldi

All'indomani dello scandalo Lazio i partiti non vogliono dirci quanto spendono. Noi invece siamo spiati col redditometro

Eliana Giusto
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Nessun controllo esterno sui conti dei partiti. Come riporta il sito Ansa.it i bilanci dei gruppi parlamentari della Camera dovranno essere più trasparenti però avranno solo un controllo interno a Montecitorio e non passeranno al vaglio di una società di certificazione esterna, come proposto da Gianfranco Fini. In sostanza, i partiti dovranno autocertificarsi i rendiconti attraverso un organo competente scelto all'interno del partito stesso. Il ché è come dire che i vari Lusi, Fiorito, eccetera, potranno continuare a sprecare o rubare i nostri soldi come nulla fosse. Perché nulla cambia, per loro. A noi, invece, hanno rifilato il redditometro.  "Autogiurisdizione" - Domani mercoledì 19 settembre, la giunta esaminerà il nuovo regolamento sulla trasparenza nell'uso dei fondi da parte dei partiti che l'ufficio di presidenza della Camera aveva già deciso di modificare la primavera scorsa. Il presidente Fini aveva chiesto di inserire in questa bozza di Regolamento la previsione che i bilanci dei gruppi fossero controllati da una società di certificazione esterna alla Camera. La bozza, con questa integrazione, è stata esaminata dalla Giunta mercoledì scorso, ma i gruppi l'hanno bocciata, eliminando il controllo esterno con la motivazione dell'autogiurisdizione degli organi costituzionali. Antonio Leone (Pdl) e Gianclaudio Bressa (Pd) hanno così steso una nuova bozza che sarà votata domani. Fini si dice fiducioso: "La Giunta per il Regolamento potrà valutare la possibilità di ripristinare il testo iniziale". Aspetta e spera.  Nulla di nuovo - Il testo, così com'è, esplicita oltretutto qualcosa che già avviene e coiè che i fondi non possono essere usati a scopi privati estranei alle finalità parlamentari. Si legge, infatti: “Entro trenta giorni dalla propria costituzione, ciascun Gruppo approva uno statuto", il quale "indica l'organo competente ad approvare il rendiconto e l'organo responsabile per la gestione amministrativa e contabile del Gruppo". “I contributi sono destinati dai Gruppi esclusivamente agli scopi istituzionali riferiti all'attività parlamentare e alle funzioni di studio, editoria e comunicazione ad essa ricollegabili, nonché al fine di garantire il funzionamento degli organi e delle strutture dei Gruppi". Il controllo sull'effettivo uso dei soldi per le sole finalità istituzionali sarà attuato dal collegio dei Questori, cioé dai tre deputati di maggioranza e opposizione che sono a capo dell'amministrazione di Montecitorio.    

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