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Fede si fa il suo partito:"Pdl schiavo di Santanchè"

L'ex direttore del Tg4 lancia Vogliamo Vivere: "Mi candido al nord e in Sicilia". E critica gli azzurri: "Spartito stonato"

Matteo Legnani
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Che volesse entrare in politica, dopo la fine (o una pausa) della carriera giornalistica, era cosa nota. L'ex direttore del Tg4 Emilio Fede aveva più volte bussato alla porta di Silvio Berlusconi, proponendosi per una candidatura nelle file del Pdl in vista delle prossime elezioni politiche. Ma a quella porta non ha risposto nessuno. E così Fede ha deciso di fare da sè. Lo dice a l'Espresso in edicola domani, al quale annuncia la clamorosa decisione di costruire un suo partito: si chiamerà 'Vogliamo vivere', e l'ex direttore del Tg4 lo definisce per ora "un movimento di opinione. Fondo un movimento di opinione  perché ho ascoltato tanta gente che mi incoraggia" spiega fede, che poi, sorprendentemente, va all'attacco del Popolo della liberta: "Il Pdl rischia di diventare uno spartito stonato. Mi muovo da solo e ci metto soldi miei. Berlusconi non ne sa niente. 'Vogliamo vivere' riassume il malessere di tanti, sotto il cosiddetto governo tecnico. Il centrodestra non può finire in mano alla Santanchè. E di là chi c'è? Beppe Grillo. Io non sono un politico, io ho una storia, sessant'anni di giornalismo. Questa storia due anni fa è stata inquinata, ma non mi faccio intimidire". Se i riscontri saranno buoni, Fede si candiderà "al Nord e in Sicilia". Programma politico? "Ci vuole un comitato di esperti veri che affianchi i singoli ministri per un massimo di sei mesi". E la cura Monti per l'Italia? "Fallirà", risponde. "Non mi piace il governo tecnico, imposto sopra la testa della gente. Ma chi sono? Manco si capisce quando parlano. E Monti, poi: mi annoia, mi annoia da mo-ri-re".  

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