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Monti taglia la sanità ma salva i suoi medici

Il governo ha eliminato i piccoli ospedali ma non tocca il presidio sanitario di Palazzo Chigi: 20 medici e 3 milioni di spese all'anno

Giulio Bucchi
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  Shamballa è il luogo mitico del buddhismo tibetano affollato di bonzi, dove sono bandite le malattie e, soprattutto non si paga. Esiste una Shamballa sanitaria della Casta - un luogo mitico zeppo di medici e infermieri deputati al premier- che Mario Monti s'è dimenticato di tagliare. Proprio mentre la spending review si abbatte  sui mini-ospedali, ecco riemergere prepotente il caso del polo medico di Palazzo Chigi, la cosiddetta “struttura del medico competente”. Lo aveva trattato qualche mese fa su La7 Corrado Formigli a Piazzapulita. Formigli intervistò un medico della struttura di cui nessuno sa nulla. Il dottore volle rimanere anonimo. «É come la reggia di Versailles» così disse descrivendo le stanze dell'ambulatorio di Palazzo Chigi. La struttura è composta da 12 specialisti, 7 infermieri e 3 consulenti e costa 1,5 milioni di euro l'anno, soltanto per gli stipendi del personale. Al costo poi andranno aggiunte le spese mediche relative alle visite effettuate. La spesa di Shamballa è dieci volte superiore a quello di un servizio di assistenza sanitaria per un'azienda di 2mila dipendenti. Sempre il suddetto medico a La7 ribadì: «Quando mi hanno chiamato come esperto 2 anni fa ho pensato “io non sono a Palazzo Chigi ma a Versailles”. E lì erano tutti parenti: c'era il figlio di, il nipote di… Non si accedeva per concorso, tutti per investitura diretta». Infatti guida la struttura del “medico competente” un dirigente di prima fascia, tale Bruna Vercelli che oltre ad avere uno stipendio che s'aggirerebbe intorno ai 200mila euro, può vantare una familiarità col Palazzo derivante dal fatto che il di lei marito Silvio Traversa fu -guarda caso- segretario generale della presidenza del Consiglio sotto il governo Dini. La dottoressa Vercelli è un po' una privilegiata. Ha ben otto collaboratori -dirigenti di seconda fascia- per un costo totale di 798mila euro. Non è tutto.  Grazie a una comma inserito di straforo in finanziaria nel 2007 da Romano Prodi, tutti i suddetti medici possono tranquillamente svolgere attività ambulatoriale esterna anche se la legge lo vieta ai medici comuni. L'organico prevede, nello specifico, un esperto e un professore esterni all'amministrazione, sette impiegati e cinque funzionari, oltre ai sette infermeri. A cui s'aggiunge altro spicciolame, per una somma totale di una trentina di persone, tutte affannate ad occuparsi “ di sicurezza sul lavoro” presso la Presidenza del consiglio. I costi sfiorano complessivamente i 3 milioni di euro. Ogni commento è inutile. Ma, probabilmente tra loro ci sono il dottor House, il dottor Kildare e lo spettro di Christiaan Barnard  che vaga per i corridoi alla ricerca di qualcuno da trapiantare. Sennò non si spiega. Palazzo Chigi, col suo bell'organico che s'aggira sulle 1300 unità -con un rapporto di uno a cinque tra funzionari e dirigenti-  riserva tante sorprese, ad andare a sfruculiare.   Monti con un dpcm dovrebbe ora ridimensionare i suoi stessi dirigenti; ma il suo decreto non fa riferimento ai 250 dirigenti esperti ed estranei all'apparato burocratico dello Stato, e 130 che provengono da altre amministrazioni e piante organiche, molti di loro sono prefetti in disuso. La media dei loro stipendi è di 80mila euro. Nel dpcm non sono presenti neanche i pensionati illustri, come gli ex segretari generali  con pensioni cumulative superiori ai 200mila euro. A Palazzo Chigi è rimasta anche la struttura per i festeggiamenti dei 150 anni dell'Unità d'Italia, coi i suoi dirigenti da 400mila euro. Qualcuno avverta che il 150° era lo scorso anno... di Francesco Specchia    

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