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I ministeri non pagano niente:se l'austerity può attendere

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Dovranno ridurre dipendenti e dirigenti, ma in Parlamento non c'è traccia di diete ferree

Andrea Tempestini
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  "Il velo sulla spending review sarà alzato oggi pomeriggio, quando il decreto sulle riduzioni alla spesa pubblica sarà sul tavolo di palazzo Chigi. Il via libera al decreto legge è scontato, ma un istante dopo l'ok ai tagli comincerà lo scontro dentro le file dello stesso Esecutivo. Di tagliare le piante organiche ai ministri non va di sicuro: le misure messe a punto dal premier, Mario Monti, però, parlano chiaro: via il 10% di impiegati e funzionari; via il 20% dei dirigenti. E non dovrebbero (il condizionale è d'obbligo) esserci scappatoie", spiega Francesco De Dominicis su Libero in edicola oggi. Ma l'austerity, per qualcuno, può attendere. Per chi? Per i ministeri: dovrebbero ridurre dipendenti e dirigenti, ma in Parlamento non c'è alcuna traccia di diete ferree. E All'Ambiente lo staff del ministro resta uguale. Leggi l'approfondimento su Libero in edicola oggi, giovedì 5 luglio  

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