Berlusconi e Alfano: elezione diretta del presidente della repubblica
I leader del Pdl: "Dobbiamo passare alla Terza Repubblica". Il Cav: "Vogliamo essere come la Francia o come la Grecia? Basta un minuto per cambiare tutto"
L'Italia è al bivio: essere come la Grecia o come la Francia. Secondo Silvio Berlusconi, la strada da prendere è una sola: presidenzialismo. Alla francese, appunto. Silvio Berlusconi ha esordito nella conferenza stampa attesissima al Senato parlando non di Pdl ma di riforme costituzionali. Puntando il dito contro i legacci che rendono i poteri del governo limitatissimi. "Lo sapevamo già all'inizio della nostra avventura - ha detto il Cav -. C'è una difficile governabilità del Paese, i padri costituenti hanno dato al governo pochi poteri perché erano giustamente preoccupati dai rischi autoritari. L'esecutivo ha solo uno strumento, il disegno di legge. Ma quello che entra in Parlamento non è mai uguale a quello ne esce dopo 500 giorni. E poi c'è il presidente della Repubblica con diritto di veto e la Corte Costituzionale, con maggioranza di magistrati di sinistra". In altre parole, sostiene l'ex premier, per un governo di centrodestra i margini di manovra sono pochissimi. Presidenzialismo alla francese - L'unica soluzione è riformare la Costituzione: "Vogliamo essere come la Grecia, ingovernabie, o come la Francia che in pochi giorni ha visto eleggere un presidente (François Hollande, ndr) che ha subito formato il proprio governo e incontrato Angela Merkel e Barack Obama? - chiede Berlusconi - Allora vogliamo approfittare delle scadenze del mandato del governo e di questo eccellente presidente della Repubblica. E la prossima settimana in Parlamento si inizierà di parlare di riforma della Costituzione. Vogliamo quindi introdurre il tema del presidenzialismo con elezione diretta da parte dei cittadini del capo dello stato. I tempi ci sono, basta un minuto". Una rivoluzione costituzionale che, spiega il segretario del Pdl Angelino Alfano, "darà vita alla Terza Repubblica". Primarie per il Colle - La proposta del Pdl prevede anche le primarie per i candidati a Presidente della Repubblica. "Abbiamo deciso di compiere questo gesto ardito - ha spiegato Berlusconi -, di rappresentare al Paese, alla maggioranza e all'opposizione questa possibilità che noi crediamo sarebbe una grande modernizzazione e darebbe al Paese e ai cittadini la possibilità di decidere direttamente, attraverso elezioni primarie per la scelta del candidato Presidente, e di portare fuori il nostro Paese dalle secche dell'impossibilità di governare".