Berlusconi annuncia il suo futuro: "Non penso al Quirinale"
L'ex premier vorrebbe un dialogo tra i due poli. E nel mentre pensa a Montezemolo come nuovo primo ministro
Silvio Berlusconi a tutto campo in una lunga intevista rilasciata al settimanale Gente in edicola da lunedì 30 aprile. L'ex premier smentisce di voler diventare Presidente della Repubblica: "Non è vero che penso al Quirinale come al mio futuro. Quello che spero è che, profittando della pausa della contrapposizione tra centrodestra e centrosinistra, si possa arrivare a un cambiamento dell'assetto istituzionale che renda finalmente governabile questo Paese. Il mio impegno in politica potrebbe concludersi con questo successo". Soluzione - La ricetta di Berlusconi è un dialogo tra le forze politiche: "Per cambiare davvero l'Italia occorre qualcosa di eccezionale, un accordo tra maggioranza e opposizione che, profittando di un comune sostegno a un governo di tecnici, realizzi quelle riforme che una parte politica da sola non può realizzare. I meccanismi che regolano e paralizzano al politica sono contorti" prosegue il Cavaliere. "Abbiamo un numero esagerato di piccoli partiti, che non pensano all'interesse comune ma solo a quello dei loro piccoli leader. Di conseguenza i due partiti più grandi devono per forza allearsi con i più piccoli, che poi li condizionano". Berlusconi parla delle lentezze legislative paragonandole a "un focoso destriero purosangue che si trasforma in un ippopotamo" per i tempi lenti. Rai, famiglia, Alfano e Monti - Silvio Berlusconi ha poi parlato della Rai: "Lo scorso anno l'azienda ha chiuso con un bilancio in attivo, non c'è quindi necessità di un commissariamento. C'è già una legge che ne regola la governance e non vedo l'utilità di cambiarla". Sulla sua famiglia ha poi detto: "I miei figli portano avanti una filosofia imprenditoriale che ricerca di continuo l'innovazione e valorizza tutti i collaboratori che si sentono parte di un progetto comune e vincente, quasi di una grande famiglia, dove ci si conosce tutti e ci si dà sempre una mano". Lodi poi per il suo successore: "Alfano è persona di grande intelligenza e di assoluta serietà. Tra me e lui c'è una sperimentata identità di idee, un'assoluta lealtà e un affetto profondo". Sulle proprie dimissioni, il Cavaliere ha detto: "Non me ne sono mai pentito. Decisi di fare un passo indietro nella speranza che, con un governo tecnico, si potesse avviare un confronto tra maggioranza e opposizione. Monti, di cui conoscevo la serietà e la competenza, ha avuto il mio appoggio, unitamente a quello del Popolo della Libertà, e io spero che possano realizzare anche i provvedimenti che il mio esecutivo aveva avviato".