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Elisa Calessi: l'Antimafia prepara la legge anti-De Raho

di Elisa Calessi mercoledì 16 ottobre 2024

3' di lettura

Chi ha conflitti di interessi con le vicende che passano sotto la lente della commissione parlamentare Antimafia deve astenersi dalle attività dell’organismo. A proporlo è stata, ieri, la presidente dell’organismo, Chiara Colosimo, provocando non poca tensione durante la riunione dell’ufficio di presidenza. I casi recenti di possibile conflitto di interessi, all’origine della proposta della presidente, sono, infatti, almeno due. Il primo riguarda Roberto Scarpinato, ex magistrato, ora deputato del M5S, protagonista di una intercettazione, fatta dalla procura di Caltanissetta, nella quale il senatore Cinque Stelle e membro della stessa commissione, avrebbe provato a concordare domande e risposte con l’ex magistrato Gioacchino Natoli, accusato di favoreggiamento delle cosche, in occasione di una sua audizione in commissione. La conversazione è stata riportata da La Verità, ma è stata smentita da Scarpinato.

Poi c’è il caso di Cafiero De Raho, altro parlamentare del M5S che, nella vita precedente al suo impegno nelle istituzioni, era stato a capo della Direzione nazionale antimafia. Proprio negli anni in cui il finanziere Pasquale Striano, in concorso con il magistrato Antonio Laudati, responsabile del suo lavoro, avrebbe compiuto accessi illegali alle banche dati che contengono informazioni di politici, ministri, alte cariche dello Stato dalla sua postazione in via Giulia. Per questo, nelle settimane scorse, in tanti avevano chiesto che De Raho si dimettesse dalla commissione che sta facendo le audizioni proprio sulla vicenda.

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Ma il M5S ha sempre fatto quadrato attorno al suo parlamentare. Fatto sta che ora la presidente della Commissione, Colosimo, di FdI, sembra decisa a intervenire. Ieri ha annunciato la proposta di modifiche regolamentari nel caso in cui si verifichi un conflitto di interessi che coinvolga un componente: in questo caso, è la proposta, si dovrebbe chiedere al parlamentare di astenersi dalle attività su fatti che lo riguardano. L’intenzione è di metterla ai voti nei prossimi giorni. Durante la riunione di ieri, intanto, sono state ripercorse le tappe del caso Scarpinato, ricordando che la procura di Caltanissetta ha inviato lo scorso 5 settembre un fascicolo alla commissione antimafia contenente le conversazioni tra il senatore e Natoli. Scarpinato ha scritto alla commissione chiedendo che gli atti trasmessi vengano rispediti alla Procura di Caltanissetta.

Il senatore M5S nella lettera chiede poi «di richiedere alla Procura della Repubblica di Caltanissetta di volere provvedere ad una nuova trasmissione alla Commissione delle predette intercettazioni solo dopo il deposito degli atti» e comunque «dopo l’esaurimento da parte del giudice delle indagini preliminari della selezione delle intercettazioni rilevanti per le indagini» e «in subordine agli stessi fini si chiede il prolungamento della segretazione da parte di questa Presidenza ed il conseguente divieto di accesso dei componenti della Commissione agli atti trasmessi». Ma in ufficio di presidenza è stato deciso che quegli atti saranno diffusi ai membri della commissione seppure in regime di segretezza.

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«Cos’ha da nascondere Scarpinato? Perché lui e i suoi colleghi a Cinquestelle, da sempre grandi lettori di intercettazioni, ora chiedono di non utilizzarle e, anzi, gridano allo scandalo?», si sono chiesti in una nota i rappresentanti di Forza Italia in commissione, Mauro D’Attis, Pietro Pittalis, Maurizio Gasparri, Pierantonio Zanettin, Chiara Tenerini e Giuseppe Castiglione. «Se nessuno conosce il contenuto di quelle intercettazioni, perché mettere le mani avanti?». E la stessa domanda la fa su X la senatrice di Italia Viva Raffaella Paita, anche lei membro della commissione: «Che cosa ha da nascondere Scarpinato sulla vicenda Borsellino? Perché i grillini che dicevano intercettateci tutti ora chiedono di non utilizzare le intercettazioni? Oppure le intercettazioni che valgono per Scarpinato sono solo quelle degli altri?».

Matteo Renzi parla di «doppia morale dei grillini» e attacca l’ex pm: «Per due anni ci ha aggredito in aula chiedendo più intercettazioni per tutti. Ora che hanno intercettato casualmente lui chiede di non utilizzare quelle intercettazioni dicendo che no, lui non si può intercettare. Siamo oltre il ridicolo. Difendo le prerogative del senatore Scarpinato ma attacco la faccia tosta e ipocrita dell’ex Pm Scarpinato. I grillini dicevano: intercettateci tutti. Ora alla prima intercettazione che li coinvolge gridano allo scandalo. La doppia morale dei senza morale».

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