Tra prigioni da abbattere e pigioni da evitare, è davvero fantasiosa la vita dell’onorevole Ilaria Salis. Entra nelle galere e poi, per sua fortuna, ne esce. Racconta fiabe di vita amara e soprattutto per quanto riguarda le carceri destinate alla detenzione minorile vorrebbe buttarle giù. Eh sì, ci mancava una rivoluzionaria immaginaria, una onorevole parlamentare europea che quelli che scannano a 17 anni persino la propria famiglia li lascerebbe liberi come fringuelli.
Non paga la pigione per occupazione illecita di case altrui, vuole mandare all’aria la prigione per chi ha meno di 18 anni, anche se delinque. Se scriviamo che è una pazzia, arriva papà Roberto a seppellirci su X, ma non è colpa nostra se non abbiamo nel vocabolario una parola diversa e adeguata alla “proposta” della deputata che Bonelli e Fratoianni ci hanno fatto digerire. La bella pensata della Salis riguarda il carcere minorile Beccaria di Milano.
Il primo settembre scorso è divampata una protesta violenta, con la rivolta dei detenuti. E lei, Ilaria, racconta sui social quanto è avvenuto già sapendo che la colpa non è dei reclusi, ma sempre delle autorità di Stato: «Non è un fulmine a ciel sereno, ma l'ennesima notte burrascosa – sottolinea sulla rete - di una tempesta che non può placarsi. L'Istituto Penitenziario per Minori milanese, come tanti altri, è infatti un vero disastro, pieno di criticità che si ripetono da anni e che non possono più essere ignorate». «Le problematiche- aggiunge- sono molteplici: dalla carenza di mediatori culturali alle strutture fatiscenti, dalla mancanza di adeguati programmi di reinserimento alla violenza usata come strumento di gestione. Non possiamo dimenticare le immagini del brutale pestaggio di un detenuto quindicenne da parte di più agenti di polizia penitenziaria, avvenuto lo scorso marzo. Le condizioni attuali sono inaccettabili e l'istituto non può continuare a operare in queste condizioni. Deve essere chiuso il prima possibile. Così come si dovrebbe procedere verso l’abolizione di tutte le carceri minorili». Tutte, capito?
Arriva rapido un commento: «Giusto, scarceriamo subito il 17enne che ha sterminato la famiglia». Mala Salis non è sola. A redarguire l’impertinente navigatore social arriva don Roberto: «Quello è il caso emblematico di una persona che ha grandi problemi e che deve essere assistito e per il quale la cosa peggiore che si può fare nell'interesse della società è rinchiuderlo al Beccaria!». Dai, da antico liberale pure Roberto Salis si trasforma in difensori degli oppressi che sono colpevolizzati dalla società che sta attorno a loro. Ma che pena...
Per fortuna esiste ancora qualcuno che ragiona e che spiega quante ne stia dicendo l’onorevole per grazia ricevuta: «Nel giro di pochi giorni Ilaria Salis ha proposto la legalizzazione delle occupazioni abusive delle case, l'abolizione della cittadinanza italiana, la cancellazione del reato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina e ora la chiusura delle carceri minorili. Il Salis-pensiero è praticamente un'idiozia dietro l'altra. Chissà quale sarà la prossima invenzione dell'anarchica nostrana con l'immunità da europarlamentare e le tasche gonfie». Così il capogruppo della Lega in Consiglio regionale della Lombardia, Alessandro Corbetta, commenta le ultime dichiarazioni dell'europarlamentare di Avs. «Se di mestiere facesse la comica, ci sarebbe anche da riderne su. Peccato invece sia un'europarlamentare pagata con i soldi delle tasse dei cittadini onesti a cui lei vorrebbe togliere la casa e la cittadinanza, favorendo invece clandestini, abusivi e delinquenti», conclude il consigliere regionale leghista.
Anziché il Beccaria, farebbe bene a chiudere la bocca la parlamentare dell’estrema sinistra. Perché in carcere si va per un reato commesso – o attribuito prima del processo – o per una pena da espiare. E, purtroppo, può accadere di commettere delitti anche prima della maggiore età. Davvero pensiamo a una riabilitazione di tipo socialfancazzista per chi si rende responsabile di crimini odiosi? Proprio l’atroce mattanza di Paderno, col ragazzino che uccide padre, madre e fratellino, dovrebbe far riflettere chi è dotato di senno. Con quale coraggio si pretende di lasciare in libertà l’autore del massacro? Ma la vogliamo smettere di sparare demagogia a tutto spiano? O la famiglia Salis è esente dal buonsenso? La maestrina Ilaria è appena uscita dalla galera grazie all’elezione al Parlamento europeo. Ma il suo compito non è fantasticare un mondo dove i crimini non sono perseguiti. Altrimenti proponga di portare i deliquenti a casa sua.