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Storace: Bolzano, criticano pure il francobollo per il filosofo Giovanni Gentile

Francesco Storace
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Ci mancavano i crucchi a manifestare l’ossessione di moda, quella contro il fascismo. Ormai è una gara a chi la spara più grossa e per trovare traccia dell’ultima bisogna salire a sfogliare i quotidiani altoatesini. Già, perché da quelle parti, la Svp ha un dente avvelenato col padre della riforma della scuola, Giovanni Gentile, al quale imputano ancora la sua avversione al bilinguismo. E quindi caccia aperta al governo di Roma che ha osato emettere un francobollo dedicato alla memoria di un grande filosofo.

A insorgere, il governatore locale – le province autonome hanno i poteri delle regioni - Arno Kompatscher: «Siamo assolutamente contrari e siamo anche arrabbiati». Il francobollo commemorativo di Giovanni Gentile emesso da Poste Italiane nell’80° anniversario della scomparsa del filosofo idealista e Ministro della pubblica istruzione tra l’ottobre 1922 ed il giugno 1924 non gli va proprio giù. E non solo l’ordinaria polemica antifascista, ma appunto una rivendicazione locale. Fu quel ministro fascista a firmare «i decreti che hanno vietato l'uso di una lingua sul territorio, il che è uno strumento di oppressione proprio di una dittatura». «Dedicare un francobollo ad un uomo che ha fatto questo, non solo è sbagliato, è inaccettabile», ha detto ancora il presidente altoatesino, ricordando che i parlamentari della Svp hanno già chiesto una presa di posizione del governo.

 

 

 

Anche se il francobollo è stato emesso in aprile, ha sottolineato ancora Kompatscher, «ha senso parlarne adesso, anche se si scopre tardi, perché, almeno in futuro, prima di dedicare un francobollo, un monumento o una strada a qualcuno, si faccia una valutazione sul passato di quella persona». Ovviamente, il governatore ha tenuto ad evitare ripercussioni locali, visto che governa con Fdi: «Non è stata un’azione di un membro del governo locale o espressione di quel che succede qui sul territorio- spiega il presidente della Provincia- ma a livello locale si sa che per noi questo è inaccettabile. È ovvio che non possiamo essere d'accordo solo perché siamo in giunta con qualcuno». La poltrona resta incollata col Vinavil, a costo della caduta dell’ideale antifasci sta...

Fa sorridere la presa di posizione motivata «anche se si scopre tardi», perché evidentemente Kompatscher dormiva una trentina d’anni orsono, quando fu emesso, nel 1994, un primo francobollo commemorativo di Gentile. Ministro delle Poste era Pinuccio Tatarella: fascista pure lui? La manovella della cancel culture, dunque, anche contro una grande personalità italiana come fu Giovanni Gentile. Con Benedetto Croce fu uno dei più importanti protagonisti della cultura italiana nella prima metà del XX secolo, cofondatore dell’Istituto dell'Enciclopedia Italiana, e da ministro artefice nel 1923 della riforma della pubblica istruzione nota come Riforma Gentile. Non va commemorata una figura di così alto livello? Vero, aderì al fascismo e lo pagò con la vita in un agguato teso da partigiani che si finsero studenti nascondendo le armi dietro i libri.

 

 

Ma questo non toglie nulla al valore dell’uomo. Bastino i ruoli accademici ricoperti, un’esistenza dedicata alla crescita dei giovani. Gentile fu professore ordinario di Storia della filosofia all’Università di Palermo, professore ordinario di Filosofia teoretica all’Università di Pisa, professore ordinario di Storia della filosofia all’Università di Roma, professore ordinario di Filosofia teoretica alla Università di Roma, direttore della Scuola Normale superiore di Pisa e vicepresidente dell’Università Bocconi di Milano. E tanto altro ancora, grazie ai suoi studi. Evidentemente tutto questo è ignoto dalle parti di Bolzano, dove qualche autorità locale ha ancora il torcicollo rivolto al passato. Se avessero voglia invece di approfondire gli argomenti di cui si occupano, al posto delle solite castronerie si accorgerebbero di quanto fu libero, anche nel fascismo, il pensiero gentiliano. Che fu critico delle stesse leggi razziali. Ma all’eroico governatore della provincia di Bolzano nessuno lo ha fatto sapere.
Meglio ignorare la storia e piegarla alle proprie convenienze.

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