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Barbieri: pure la carta igienica fa male all'ambiente

di Attilio Barbieri lunedì 27 maggio 2024

3' di lettura

Anche la carta igienica finisce sul banco degli accusati: gli italiani ne utilizzano circa 70 rotoli all’anno. Nell’immancabile confronto internazionale siamo i più parchi, visto che ai tedeschi ne servono 134 ciascuno, agli inglesi 127, mentre ogni statunitense fa andare addirittura 141 rotoli in dodici mesi. Ma nonostante la nostra moderazione, ci informa la Sima, Società italiana di medicina ambientale, ogni anno quasi 3 milioni di alberi finiscono nel water.  Se srotolassimo e mettessimo in fila tutti i rotoli di carta igienica consumati nel Belpaese ogni anno, aggiunge la Sima, si riuscirebbe a coprire la distanza tra la Terra e Marte, pari a circa 228 milioni di chilometri.

«Il procedimento di produzione della carta igienica ha forti impatti sull’ambiente», spiega il presidente della Sima, Alessandro Miani, e «per realizzare un singolo rotolo sono necessari circa 680 grammi di legno, con conseguenze dirette sul fenomeno della deforestazione. Servono poi ingenti quantitativi di acqua e un uso enorme di energia elettrica». Dunque attenti: la prossima volta che abbassate l’asse del water e vi accingete a espletare una funzione fisiologica, pensateci bene. La pulizia delle parti interessate, pur fugace e controllata che sia, provocherà un danno ambientale.

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La soluzione? Acquistare carta igienica riciclata, oppure quella ottenuta dal bambù, informa sempre la Sima, una pianta che cresce molto velocemente e non richiede l’uso di fertilizzanti o pesticidi. Quella fatta col bambù non l’ho trovata in vendita. La riciclata invece sì, ma a un prezzo di oltre sei euro al pacco da 6 rotoli, ben superiore ai 2 euro e 50 di prezzo medio censito dal Centro di ricerca sui consumi che ha presentato proprio ieri uno studio sui rincari che hanno colpito negli ultimi tre anni uno dei prodotti di più largo consumo.

Rispetto al 2021 i prezzi di rotoli e rotoloni sono saliti del 44%, calcola il Centro di ricerca sui consumi sui dati del Ministero delle imprese e del made in Italy. Secondo lo studio una confezione da quattro rotoli costava in media 1,74 euro nel 2021, mentre oggi si paga 2,51 euro, con un aumento del 44,2%.

Ma basta fare un giro in qualunque supermercato per accorgersi che la medesima confezione da 4 rotoli delle marche più note supera abbondantemente i tre euro e in alcuni casi pure i quattro.

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E nonostante si tratti di un prodotto ritenuto “povero” almeno fino a qualche tempo fa - sul mercato italiano della carta igienica si muovono cifre importanti. «Si stima che questo mercato valga in Italia circa 1,2 miliardi di euro all’anno», spiega il presidente del comitato scientifico del Centro ricerca sui consumi, Furio Truzzi, ed è «un bene talmente indispensabile che, come si ricorderà, durante la pandemia fu uno dei primi a sparire dagli scaffali dei supermercati».

A innescare i rincari partiti proprio tre anni fa è stata innanzitutto l’invasione russa dell’Ucraina, con il blocco delle importazioni di legno dalla Russia. Il legno è indispensabile per produrre la cellulosa da cui si ricava la carta. A gennaio le quotazioni internazionali della fibra corta - ingrediente principale della carta igienica- erano cresciute del 68%. Poi ci sono i costi maggiori dovuti al caro-energia, rientrato soltanto in parte.

Ma non è finita qui: i consumatori devono fare i conti anche con il fenomeno della “sgrammatura”. «Negli ultimi anni numerose marche hanno ridotto la dimensione dei rotoli di carta igienica, inserendo meno fogli e quindi meno quantità di prodotto nelle confezioni», spiega il presidente di Assoutenti Gabriele Melluso. « Una inflazione occulta che si aggiunge ai rincari registrati presso negozi e supermercati. Ci chiediamo che fine abbia fatto l'indagine avviata nel 2022 dall'Antitrust per monitorare proprio questo fenomeno». 

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