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Sandro Iacometti: successioni e bollo auto, si cambia

di Sandro Iacometti martedì 9 aprile 2024

3' di lettura

Dopo le aliquote Irpef, il sistema sanzionatorio, il contrasto all’evasione, l’emersione del nero ela riscossione,il governo aggiunge un altro tassello ad una riforma del fisco che l’Italia attendeva da 50 anni e che, a dispetto dei gufi, continua spedita a prendere forma. Stavolta l’intervento messo a punto dal viceministro Maurizio Leo, sempre seguendo le indicazioni contenute nella legge delega, riguarda la razionalizzazione dell'imposta sulle successioni e donazioni, dell'imposta di bollo e degli altri tributi indiretti diversi dall'Iva. Nella raffica di semplicazioni, snellimenti, eliminazioni di sovrapposizioni e uso della tecnologia per alleggerire gli adempimenti, spunta anche l’impegno ad archiviare il superbollo per le auto di grossa cilindrata, una notizia che i contribuenti italiani aspettano dal 2011, quando Mario Monti abbassò a 185 kW (251,53 CV) la soglia per far scattare il balzello e raddoppiò le tariffe, fissando l’esborso a 20 euro per kW eccedente. Da allora la tassa aggiuntiva sui veicoli ci ha spillato dalle tasche 1,2 miliardi, circa 100 milioni l’anno.

È giunto il momento tanto atteso? Per festeggiare è ancora presto, ma nel decreto legislativo che sarà oggi all’esame preliminare del Cdm compare pure l’impegno a «riordinare le tasse automobilistiche, anche nell'ottica della razionalizzazione e semplificazione del prelievo, valutando l'eventuale e progressivo superamento dell'addizionale erariale sulla tassa automobilistica». Certo, c’è quella postilla «senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica» che non promette benissimo. Ma anche solo eliminare l’accanimento fiscale ad hoc su chi guida un veicolo più potente (stangata che non riguarda, manco a dirlo, chi possiede un veicolo elettrico) sarebbe già qualcosa. Per il resto, il governo il governo punta a semplificare tutta la corposa normativa che riguarda le successioni, le donazioni e i moltissimi adempimenti previsti attualmente. Si interviene anche sulle imposte per bollo, registro, ipoteca e tributi speciali catastali che riguardano i servizi dell'Agenzia delle entrate. Con l’obiettivo di arrivare ad un tributo unico, «eventualmente in misura fissa».

AUTOLIQUIDAZIONE
Cambiano le regole sui patti di famiglia (i trust), mentre si introduce anche per la successione l'autoliquidazione delle imposte, così come avviene già per le dichiarazioni dei redditi. Altra novità, si legge in una bozza del decreto, riguarda la posibilità di presentare la dichiarazione di successione «con le modalità telematiche stabilite con provvedimento del direttore dell'Agenzia delle Entrate. Per i soggetti non residenti, la dichiarazione può essere spedita mediante raccomandata o altro mezzo equivalente dal quale risulti con certezza la data di spedizione». Insomma, anche per le imposte sulle eredità si arriva a una sorta di precompilata. Per facilitare le modalità di pagamento dei tributi ed efficientare i sistemi di riscossione, viene inoltre previsto l'utilizzo dei mezzi elettronici di pagamento. Le nuove norme sui trust mirano a facilitare i passaggi generazionali. Si prevede ad esempio che i trasferimenti, effettuati anche tramite i patti di famiglia (di cui agli articoli 768-bis e seguenti del codice civile) a favore dei discendenti e del coniuge, di aziende o rami di esse, di quote sociali e di azioni non siano soggetti all'imposta. Il beneficio si applica a condizione che gli aventi causa detengano il controllo per un periodo non inferiore a cinque anni dalla data del trasferimento. Si aggiungono quindi da un punto di vista normativo i trust nell'imposta di successione e si specifica che se il trust è residente nello Stato al momento della separazione patrimoniale l'imposta è dovuta per tutti i beni e diritti trasferiti ai beneficiari. Se chi dispone non è residente in Italia al momento della separazione patrimoniale, l'imposta sarà dovuta solo sui beni e diritti trasferiti al beneficiario presenti nel territorio dello Stato. Le quote sociali non rientrano nella disciplina. Per le donazioni si prevede la detrazione delle imposte pagate all'estero per la donazione e i beni esistenti. Il testo sarà anche occasione per aggiornare norme, per fare drafting, come dicono i tecnici: «ufficio del registro» e «uffici del registro» (aboliti dal 2002) sono sostituite da «ufficio dell'Agenzia delle entrate». Lo stesso per il ministero della Cultura.

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