Si sente sempre più spesso parlare di “cancel culture”, espressione che ormai “fa tendenza”, per usare un termine moderno. E se non persegui questa filosofia di vita sei subito etichettato come il retrogrado, quello che non capisce che il mondo si è evoluto e tu sei rimasto al palo. Una sorta di nuove religione “politicamente corretta”, che fonda le sue radici nel moralismo applicato alla censura. Un vero e proprio ostracismo in cui qualcuno o qualcosa viene espulso dal circuito sociale perché si ritiene abbia agito in modo discutibile e controverso. È ciò che è accaduto nella Florida statunitense governata da Ron De Santis. Quella dove si registrano centinaia di licenziamenti per gli insegnanti che si rifiutano di chiamare con pronome plurale “neutro” chi si trova in aula per studiare o per mandarli nel bagno che “percepiscono”. Una schieradi espulsioni “politicamente corrette” che si implementa di un episodio che possiamo definire allucinante.
Hope Carasquilla, dirigente e insegnante della classical school di Thallassee, è stata licenziata a causa delle furiose proteste dei genitori. Cosa avrà fatto di così deplorevole? Ha tenuto una lezione d’arte classica sul David di Michelangelo. Come si è permesso, questo Michelangelo, di scolpire un uomo – ritenuta l’oggetto artistico più bello mai creato dall’uomo - senza mutande? Dev’essere stato un perverso, maniaco, libidinoso, avranno pensato i genitori imbufaliti. E con quale diritto quest’insegnante ha mostrato ai nostri ragazzi un’immagine pregna di un così alto e scabroso contenuto pornografico? Sì, pornografico: è il termine che hanno utilizzato per motivare la cacciata dalla scuola di questa preside. In effetti vedere un pene di marmo rappresentato in un capolavoro che il mondo ci invidia può creare traumi irreparabili nelle menti di ragazzini che, nelle scuole medie, si affacciano alla pubertà. E chi se ne importa se poi a casa questi tredicenni si chiudono in camera a sfogare i primi istinti sessuali consumando filmini hard con la stessa naturalezza con cui sgranocchiano popcorn al cinema.
Definire pornografico il David è per l’appunto la rappresentazione plastica della distorsione mentale della “cancel culture”, così seducente da trascinare nella sua trappola un numero sempre più grande di imbecilli. Mi arrogo il diritto di definirli tali perché accostare il capolavoro di Michelangelo ad un qualcosa che anche lontanamente si possa avvicinare alla pornografia significa aver abdicato alla ragione per sposare l’imbecillità. Una cultura distorta che ha fatto del bigottismo la sua ragion d’essere. E non pensiamo che questa visione del mondo sia solo appannaggio americano, perché anche noi brilliamo per episodi simili. Ricordo ancora il dibattito sollevato da Laura Boldrini che definì scandalosa la “Spigolatrice di Sapri”, rea di essere stata scolpita con un lato B troppo prorompente. «Uno schiaffo alla storia e alle donne», simbolo di un’Italia maschilista. Una levata di scudi contro la statua di bronzo culminata con la richiesta di una sua rimozione. Chissà se in questa deriva delirante rientrerà anche Botticelli, con la sua Venere che mostra un seno al mondo e si copre la nudità con una ciocca di capelli. Scabrosa anche questa? Censurare l’arte e rifilare giudizi morali sugli artisti è pura follia. Questa sì che è pornografia... delle menti.