Il centralino del ristorante milanese “Pane&Trita” di via Muratori 27, a Milano, è da ieri mattina che non smette di squillare. Il perché? Vogliono tutti mangiare il primo hamburger a base di farina di grillo. «I clienti ci chiamano per prenotarsi il panino e assicurarsi un posto nel locale», racconta a Libero Pabel Ruggieri, fondatore dell’attività. E fanno bene a chiamare, dato che ne vengono realizzati solo cento al giorno. Il telefono non smette di squillare nemmeno nelle altre sei sedi del ristorante a Monza, Lecco e Como. «Prima di inserirlo definitivamente nel menù vogliamo comprendere l’effettivo riscontro da parte del pubblico. Per ora lo terremo per dieci giorni».
L’idea di introdurre il panino a base di farina e polvere di grillo si è concretizzata dopo il via libera dell’Efsa, l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, che lo scorso 8 dicembre ha dichiarato che il consumo di prodotti derivati dagli insetti è sicuro per l’uomo. Fino a questo momento, l’uso era destinato solamente agli animali.
Ormai sono in tanti, su giornali e televisioni, a parlare dei benefici e delle proprietà di questo insetto “miracoloso”. «È da un anno che lavoriamo a questo panino e siamo davvero molto orgogliosi di aver osato e di aver anticipato grandi catene come McDonald’s. So che anche loro hanno deciso di muoversi su questo fronte. Nel corso della nostra attività - racconta Ruggieri - abbiamo sempre cercato di contraddistinguerci per la nostra irriverenza. Qualche anno fa realizzammo ad esempio il panino “Terun“». Ma veniamo al dunque. Di che cosa sanno i grilli?
Noi di Libero proveremo a svelarvi l’arcano. Il ristorante “Pane&Trita” si trova a due passi da Porta Romana, facilmente raggiungibile con la metropolitana. Il Grillo Cheeseburger che mi è stato servito al tavolo ha un costo di 13,90 euro ed è composto dai seguenti ingredienti: pane artigianale verde farcito da un hamburger vegetale (dunque non di carne) contenente farina di grillo, e poi sopra altra polvere di grillo, scamorza fusa, cavolo viola, patata americana crispy e salsa Pane&Trita.
Alla vista il pianino potrebbe sembrare infatti un cheeseburger qualsiasi, ma una volta fatto il primo morso mi rendo conto, come spesso accade nella vita, che l’apparenza inganna. Già, perché il sapore è forte e deciso: a me ha ricordato tanto la polvere di bottarga.
Come racconta Pabel Riuggero, «le persone stanno dimostrando molto interesse e curiosità. Le critiche non mancano, arrivano soprattutto sui social da movimenti animalisti e fanatici. Sotto i nostri post si stanno scatenando tantissime persone, discutono sul tema, ma devo ammettere che non mancano i complimenti». La carne continuerà ad ogni modo ad essere la vera protagonista del menù del ristorante. La scelta di introdurre il Grillo Cheeseburger è stata fatta infatti, a detta del titolare, soprattutto per «contribuire a salvaguardare il pianeta.
Non escludiamo in futuro di introdurre altri alimenti a base di insetti, come ad esempio gli spiedini fritti, ma non per questo smetteremo di servire i classici panini a base di manzo».
Per i più schizzinosi, dunque, niente paura: rimarrà libertà di scelta. E comunque il cliente non si vedrà il grillo sul piatto, ma lo mangerà sotto forma di polvere, almeno per ora. Come detto, «l’hamburger è composto da una base vegetale prodotta con la farina di grillo», la percentuale di farina all’interno del burger è però piuttosto bassa poiché «sarebbe impossibile da mangiare. Il sapore è molto avvolgente», spiega ancora il titolare.
Gli insetti vengono consumati in moltissime parti dell’Asia, e - sempre stando a Riuggero in Italia «c’è solo un pregiudizio radicato per tutto ciò che è nuovo». Venerdì scorso «abbiamo fatto un secret test in cui abbiamo fatto assaggiare il panino a quindici persone bendate. Lo hanno tutti comparato ad alimenti come il pollo e il bacon, ed è stato anche molto gradito». Il titolare del locale non nega però che «qui la carne ci sarà sempre, ma noi- ribadisce - siamo rivolti verso il futuro. Credo sia necessario essere sempre in continua evoluzione».