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Elly Schlein, insorge la comunità ebraica: "Ci offendi per il naso"

Iuri Maria Prado
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 La realtà è che questa qui è una scappata di casa di lusso. Perché solo una scappata di casa, per quanto plurilingue e di zona buona, può venirsene fuori con la mastodontica stupidaggine adoperata da Elly Schlein per rispondere a qualche troll antisemita che indugiava sulle fattezze del suo naso. Anziché lasciare gli imbecilli nella loro fogna, infatti, la candidata segretaria del Pd ha creduto bene di rispondere che macché, quelli non hanno capito niente, lei mica è ebrea; e il suo naso mica è giudaico, figurarsi, semmai è “etrusco”. Non è uno scherzo. Ha detto proprio così.
 


Non sorprende che la cosa non sia piaciuta proprio dappertutto, tanto meno presso certo milieu ebraico dove il naso adunco notoriamente abbonda, secondo la prospettazione della Schlein, insomma l’ambiente da cui ella fa sapere di non essere contaminata (vedi mai che altrimenti qualche collega di partito pro Hamas si indispettisce). E infatti, come ha giustamente annotato la presidente della Comunità Ebraica di Roma, Ruth Dureghello, rispondere al più trito e plebeo stereotipo razzista legittimandolo, e cioè contestandolo non perché è razzista, ma perché è mal diretto, dimostra qualche serissimo problema nella capacità di collocazione civile e politica di queste faccende.
 

La poveretta - concediamo che sia stata una disinvolta superficialità a ispirare l’uscita di questa giovane sprovveduta è chiaramente troppo svaporata per rendersene conto, ma la scena di cui si è resa protagonista assomiglia a quella del mulatto che si sente dire di tornare sulle piante a nutrirsi di banane e risponde che non è giusto perché lui è mezzo bianco.
Che è esattamente, appunto, quel che ha detto Elly Schlein quando si è trattato di commentare l’insulto dello stronzo che la sbertucciava per il naso prominente quale segno distintivo d’ebraicità: «Non sono ebrea», ha replicato, e il naso incurvo non ce l’ho per stigma semitico ma per radice in campo d’Etruria. Inutile aggiungere che leggiadre fesserie come questa sarebbero meno imbarazzanti se ad abbandonarvisi non fosse una come lei, la Schlein, il fortissimo punto di riferimento di tutti gli uteri democratici e, da oggi, di tutti i nasi etruschi, una che ancora un po’ e denuncia intolleranze di stampo razzista nel ritiro dei ghiacciai e la violazione dei diritti fondamentali anche nella conformazione dei tergicristalli, con l’Italia funestata dal diluvio omotransfobico finché a salvarla non sarà finalmente armata l’arca inclusiva del ddl Zan. Se domani la insultassero dicendole che ha la tipica faccia da lesbica che cosa farebbe? Risponderebbe che è stata anche con gli uomini? 

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