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Pd, Sallusti: essere o non essere? E alla fine non sono più nessuno

Alessandro Sallusti
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“Essere o non essere, questo è il dilemma”, dice Amleto, cioè dice William Shakespeare nel capolavoro che lo ha reso immortale. Ma “essere o non essere” è anche il motto del Pd, il dubbio che sta uccidendo la sinistra italiana che a furia di recitare tutte le parti in commedia non si capisce più chi sia. L’ultima, che emerge dagli inquietanti retroscena del caso Cospito, è essere ferma nel combattere la mafia e la violenza anarchica ma anche no, cioè essere a favore dello smantellamento del 41-bis, nome in codice della legge carceraria più efficace per combattere i due fenomeni. 

È un continuo dilemma quello che sta consumando i compagni: essere dalla parte dell’Ucraina ma anche non esserlo scendendo in piazza con catto-pacifisti e grillini che per pace intendono il disarmo di Zelensky e dell’Italia; essere per le autonomie regionali con il governatore Bonaccini in Emilia ma anche non esserlo con De Luca in Campania; essere (stati) convintamente al governo con Mario Draghi ma anche essere altrettanto anti draghiani con Elly Schlein, astro nascente e candidata alla segreteria; ha provato, il Pd a essere socio del liberale Calenda e contemporaneamente del filo comunista Fratoianni; e che dire dell’amletico dubbio se un domani (ma anche uno ieri) essere alleati di Giuseppe Conte o non esserlo mai più. 

 

Altro esempio. Chi è Maurizio Landini, segretario generale della Cgil? Quello che siede ai tavoli delle trattative di una moderna democrazia occidentale o quello che gode nell’ascoltare al suo congresso l’inno dell’Unione Sovietica? Essere (comunisti) o non esserlo più, si torna sempre al punto di partenza di un rebus che allo stato appare irrisolvibile come appunto dimostra la schizofrenia sul caso Cospito, caso che tanto per chiarire non riguarda affatto il destino personale di un signore sul quale ognuno può avere la sua idea bensì il destino della sicurezza nazionale. 

Non dico la coerenza, che in politica è merce rara un po’ ovunque, ma senza uno straccio di identità non si va da nessuna parte. Il bello è che poi si chiedono: ma perché la gente non ci ama più? La risposta è semplice: perché la gente non sa più chi sei e cosa vuoi e soprattutto se la dai un po’ a tutti alla fine non sei più di nessuno.

 

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