Fratoianni insulta Meloni? La suora lo spiana

Il leader di Sinistra Italiana dà della "cameriera" a Giorgia Meloni: la durissima replica della sorella Anna Monia Alfieri
martedì 29 aprile 2025
Fratoianni insulta Meloni? La suora lo spiana
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La sinistra non fa ciò che predica. La dimostrazione la dà Nicola Fratoianni che a parole si batte contro il sessismo, ma nei fatti non lesina insulti a Giorgia Meloni. Al centro il vertice tra i big in occasione dei funerali di Papa Francesco. "Ho come l’impressione che più che la presidente del consiglio italiano, Meloni abbia fatto la cameriera al pranzo con Trump. Sembra la sceneggiatura di una serie di quart’ordine questo incontro fra lei e il presidente Usa", andava dicendo il leader di Sinistra italiana scatenando la reazione di molti. Tra questi c'è anche lei, suor Anna Monia Alfieri.

Nota ormai per le sue presenze in tv, Alfieri ri è rivolta a Fratoianni "come cittadina che ha a cuore la societas: sono, infatti, sempre grata a quegli uomini e a quelle donne che sacrificano la loro vita privata e decidono di porsi al servizio della collettività nella vita politica", premette la religiosa che omaggia chi si impegna nella politica e nella società. Tuttavia "da quando si è rotto il patto tra democrazia politica ed economia di mercato, a causa delle politiche degli anni ‘80 che hanno visto l’ideologia neoliberale sostituire quella liberale, con la riduzione del welfare state e la concentrazione della ricchezza nelle mani di pochi, si è ingenerato un vuoto che, purtroppo, è stato colmato dal populismo". 

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Nella lettera aperta citata dal Tempo, suor Anna parla di un dibattito dominato da "baruffe" e 'dichiarazioni intrise di ideologia" che tendono "a colpire sul personale l’altro, divenendo incapaci di assumere il punto di vista dell’altro". "Quando la classe politica si lascia andare a frasi sessiste, denigratorie dell’avversario o si sente legittimata a tirare i capelli ad una giornalista negando la cosa, con il sostegno degli amici che antepongono la difesa della categoria, quale messaggio viene mandato ai giovani?". Il riferimento è ovviamente alla vicenda che ha visto protagonista Romano Prodi. E ancora, analizzando tutte le contraddizioni: "Una classe politica che scende in piazza contro il patriarcato e a difesa delle donne ma che, poi, nel quotidiano, anche di fronte ad un incidente di percorso di un alleato, non trova doveroso condannare il gesto, non certo chi, forse per età e stanchezza, ha sbagliato?". 

Ecco allora che quella frase "mi ha davvero rattristata, perché ho percepito l’utilizzo della parola 'cameriera' come insulto sociale, antropologico e pure un pochino sessista. Forse è la mia sensibilità ma la classe politica, a livello trasversale, che conosco ha sempre avuto una grande sensibilità proprio verso le classi sociali più umili". Da qui l'inevitabile richiamo al Pontefice: "In questi giorni in cui stiamo vivendo il lutto per la morte di Papa Francesco giungono messaggi di cordoglio da parte di tutte le forze politiche che fanno proprie le parole del Papa. Allora, affinché non siano, come sicuramente non lo sono, parole di circostanza, occorre essere coerenti con quanto si afferma, nel rispetto della verità, dei cittadini, del pontefice defunto. E’ una questione di responsabilità personale e sociale - conclude Alfieri - E’ questo ciò che io, come tutti i cittadini, chiedo, dunque, non solo a Lei, ma a tutti i suoi colleghi: rispetto e coerenza".