25 aprile, Landini all'attacco contro il governo

Landini attacca il governo per l'invito alla "sobrietà" in occasione del 25 Aprile. Crisi isterica del segretario della Cgil
mercoledì 23 aprile 2025
25 aprile, Landini all'attacco contro il governo
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"Il 25 aprile non è che si deve bere, non è che beviamo, quindi dobbiamo essere sobri. Il 25 aprile è un momento, è una giornata di mobilitazione, di lotta per affermare i valori della democrazia nel nostro paese e ricordare bene a tutti che senza la sconfitta del nazismo e del fascismo, quindi senza la lotta di resistenza, senza la scelta di chi antifascista si è schierato, noi oggi non avremmo la democrazia e la libertà e dall’altra parte siamo in un periodo in Italia e nel mondo in cui c’è una crisi evidente della democrazia e mai come adesso la democrazia va praticata e per praticarla occorre assumere con molta forza la battaglia contro le diseguaglianze e per affermare quei valori che sono sanciti nella nostra Costituzione".

Così il segretario Cgil Maurizio Landini in un'intervista a Radio Popolare. "La democrazia deve essere accompagnata dalla giustizia sociale, deve essere accompagnata dalla centralità della persona, della centralità del lavoro e deve essere un modello sociale che mette vincoli al mercato, esattamente il contrario di quello che oggi rischia di venire avanti e quindi mai come adesso il 25 aprile non è semplicemente una giornata di memoria o di ricordo, ma credo che sia una giornata di mobilitazione, di lotta e di partecipazione democratica", ha aggiunto.

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Infine, il solito invito alla rivolta sociale: "Oggi bisogna affermare quei valori e i principi che oggi sono messi in discussione e lo dico senza alcuna forzatura, ma come elemento molto preciso, penso ad esempio che un modo per difendere la democrazia è praticarla. E in questo senso penso che la stagione dei referendum che nei prossimi giorni dovremmo affrontare con i referendum che ci sono a giugno, quelli sono l’occasione per affermare i diritti nel lavoro, i diritti di cittadinanza che oggi sono negati - ha aggiunto mr. Cgil - E allora a quel punto lì non c’è più delle chiacchiere da fare, c’è una pratica da fare e cioè il diritto che è stato riconquistato di votare proprio quando si è sconfitto il nazismo e il fascismo, oggi è il momento di ripraticarlo. È quello che oggi può cambiare la situazione e che può diventare un elemento di rivolta. Quindi lo dico con molta franchezza, senza alcuna discussione, basta lamentarsi. È il momento di fare e di agire".

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