"Il 25 aprile non è che si deve bere, non è che beviamo, quindi dobbiamo essere sobri. Il 25 aprile è un momento, è una giornata di mobilitazione, di lotta per affermare i valori della democrazia nel nostro paese e ricordare bene a tutti che senza la sconfitta del nazismo e del fascismo, quindi senza la lotta di resistenza, senza la scelta di chi antifascista si è schierato, noi oggi non avremmo la democrazia e la libertà e dall’altra parte siamo in un periodo in Italia e nel mondo in cui c’è una crisi evidente della democrazia e mai come adesso la democrazia va praticata e per praticarla occorre assumere con molta forza la battaglia contro le diseguaglianze e per affermare quei valori che sono sanciti nella nostra Costituzione".
Così il segretario Cgil Maurizio Landini in un'intervista a Radio Popolare. "La democrazia deve essere accompagnata dalla giustizia sociale, deve essere accompagnata dalla centralità della persona, della centralità del lavoro e deve essere un modello sociale che mette vincoli al mercato, esattamente il contrario di quello che oggi rischia di venire avanti e quindi mai come adesso il 25 aprile non è semplicemente una giornata di memoria o di ricordo, ma credo che sia una giornata di mobilitazione, di lotta e di partecipazione democratica", ha aggiunto.
Infine, il solito invito alla rivolta sociale: "Oggi bisogna affermare quei valori e i principi che oggi sono messi in discussione e lo dico senza alcuna forzatura, ma come elemento molto preciso, penso ad esempio che un modo per difendere la democrazia è praticarla. E in questo senso penso che la stagione dei referendum che nei prossimi giorni dovremmo affrontare con i referendum che ci sono a giugno, quelli sono l’occasione per affermare i diritti nel lavoro, i diritti di cittadinanza che oggi sono negati - ha aggiunto mr. Cgil - E allora a quel punto lì non c’è più delle chiacchiere da fare, c’è una pratica da fare e cioè il diritto che è stato riconquistato di votare proprio quando si è sconfitto il nazismo e il fascismo, oggi è il momento di ripraticarlo. È quello che oggi può cambiare la situazione e che può diventare un elemento di rivolta. Quindi lo dico con molta franchezza, senza alcuna discussione, basta lamentarsi. È il momento di fare e di agire".