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Federica Angeli, la firma sotto scorta di Repubblica aggredita dalla commessa al supermercato

sabato 19 aprile 2025

2' di lettura

Da anni Federica Angeli è sotto scorta per le minacce di morte ricevute a causa delle sue inchieste sulla mafia romana e i clan di Ostia. Mai forse la firma di Repubblica avrebbe pensato di poter venire aggredita da una commessa di supermercato. 

A raccontare la (folle) disavventura è stata la stessa giornalista, in un post su Facebook. Il fattaccio è accaduto nel Venerdì santo di Pasqua, durante una concitata mattina di shopping pre-festivo al Todis di viale di Castel Porziano a Roma, zona Infernetto. Visti giorno e occasione, la calca è notevole. "Fila chilometrica al banco del pane. Numero sul tabellone 63. Io prendo l’81. Una sola commessa a servire al banco", scrive la Angeli precisando di aver chiesto poi a un'altra commessa, affaccendata nel sistemare altro pane nei cesti, di poter dare una mano alla collega e aggiungersi in cassa. "Controvoglia e guardandomi in cagnesco inizia anche lei a servire. Ma lo fa con tale e tanto nervoso che manda in tilt il banco".

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Da quel momento inizia l'inferno. Il malumore dei clienti cresce e la commessa "scoppia. E con chi se la prende? Con me, naturalmente! Colei che aveva osato chiederle di mettersi a lavorare e aiutare la collega! Mi insulta pesantemente davanti a tutti". Non solo: di fronte alla minaccia della giornalista di chiamare il direttore, "butta a terra pane e coltello e grida che va dal direttore lei prima che ci vada io. E così fa".

Si arriva a un vero e proprio faccia a faccia. "Lei è lì, mi aspetta, grida e mi si avventa contro. Mi sferra un pugno sulla spalla, che solo grazie al maresciallo della mia scorta che si frappone tra me e lei, mi arriva non fortissimo. Non si placa. Vuole proprio picchiarmi".

Il direttore a quel punto è costretto a intervenire e difende la commessa: "Dice che bisogna capirla perché è andata a lavorare con la febbre e bisogna avere pazienza. Ormai mi conoscete e sapete che mi piace responsabilizzare chi commette azioni bieche e meschine" e per questo è intenzionata a sporgere denuncia. "Io, di fronte a una mia dipendente che picchia una cliente, sarei implacabile. Lui no. È andata a lavorare con la febbre, quindi è autorizzata a comportarsi così. A chi abita in zona dico: fate attenzione a frequentare quel supermercato perché se la commessa picchia, il direttore vi dà il resto".

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