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PiazzaPulita, Michele Serra rosica: "Meloni da Trump? Che impressione..."

C'è chi non gradisce il successo del premier negli Stati Uniti: ecco su cosa "punta" la firma di Repubblica
di Roberto Tortora venerdì 18 aprile 2025

2' di lettura

Se tutto il mondo celebra l’incontro tra Giorgia Meloni e Donald Trump come un primo passo positivo d’incontro tra Stati Uniti ed Europa dopo il lancio dei dazi, con la promessa di un altro meeting da fare stavolta a Roma con i leaders europei, c’è in Italia chi non ha gradito invece l’intesa tra i rappresentanti dei due Paesi atlantici.

Uno di questi è Michele Serra, giornalista, scrittore e autore televisivo di note simpatie politiche sinistre. Serra è tra gli ospiti in collegamento a Piazzapulita, il talk politico di La7 in onda ogni giovedì sera e condotto da Corrado Formigli.

Serra la vede così: “L'impressione è che i due si piacciano, ma questo lo sappiamo già. Appartengono alla stessa parte politica, quindi era inevitabile che riuscissero a stabilire una corrente di simpatia. Mi ha fatto abbastanza impressione, però, che Meloni, per rendersi bene accetta a Trump, abbia sottolineato che ne condivide le politiche sull'immigrazione e sulla lotta a quella che loro chiamano ‘cultura woke’, che poi sarebbe molto da discutere. Prendono alcuni casi, per loro comodità, di radicalizzazione estrema per condannare ogni tipo e ogni forma di politica inclusiva e liberale, molto pretestuosa. Quindi sì, si piacciono, ma adesso dobbiamo vedere cosa succede, se davvero Meloni ha parlato a nome di tutti gli altri Paesi europei e se davvero Trump viene in Italia e se, quando verrà in Italia, vorrà parlare solo con Meloni o anche con qualcun altro, quindi aspettiamo le prossime puntate”.

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Al di là delle parole davanti alle telecamere, comunque, è chiaro che gli scopi reali siano stati svelati in completa privacy, a porte chiuse, nella Sala Ovale. Meloni ha discusso una strategia comune da attuare, in nome e su mandato di Ursula von der Leyen, come è giusto che fosse. E di quel colloquio riferirà solo alla presidente della Commissione europea. Insomma c’è stata la prova generale di una trattativa Usa-Ue che dovrà avvenire fra Washington e Bruxelles. Con Roma protagonista.

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