"Meloni giovedì andrà a Washington da Trump e oggi ha detto che è un momento difficile e che farà del suo meglio, teme di essere penalizzata dal suo alleato e amico Trump?": Lilli Gruber lo ha chiesto a Marco Travaglio a Otto e mezzo su La7 a proposito della "missione" della premier per trattare sul tema dei dazi. "La paura dei dazi in Europa e anche in Italia si fa sentire - ha risposto il direttore del Fatto Quotidiano - quindi essere considerati troppo vicini a Trump non porta bene a Meloni e a tutti quelli che sono considerati referenti di Trump in Europa".
Travaglio ha sottolineato che "non sappiamo cosa andrà a proporre Meloni né cosa sia disposto a concederle Trump, si tratta di una situazione totalmente imprevedibile, come è imprevdibile Trump". Poi, cambiando in parte argomento, ha aggiunto: "Mentre ci sono dichiarazioni muscolari in Europa, il piano di riarmo è una parte di ciò che vuole Trump. Lui vuole che l'Europa compri più armi e ovviamente che lo faccia dagli americani. Così mentre lui taglia i fondi alla difesa, è ben felice che noi li aumentiamo".
Giuseppe Conte va alla guerra e il Corriere s'innamora
Pur senza rinunciare, per fortuna e di frequente, alla sua solita ironia, temo che Fabrizio Roncone si sia fatto prender...Tornando alla premier, poi, il giornalista ha detto: "Meloni è in prima fila nel diffidare l'Europa dall'aprire un dialogo più serio che mai con la Cina". Dunque, ha parlato di un'ipotesi più volte evocata dal leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte in questi giorni: "Invece di andare a contrattare qualche sconticino, sarebbe il caso di aprirsi a mercati nuovi o parzialmente inesplorati come quelli dei Brics o della Cina, e invece noi abbiamo appena revocato la Via della Seta".