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Corrado Formigli, PiazzaPulita su La7 ha un Domani alle spalle

Il conduttore di La7 continua a usare i cronisti di Carlo De Benedetti invischiati nel caso Striano per accusare gli avversari politici
di Pietro Senaldi mercoledì 2 aprile 2025

5' di lettura

I sogni di Corrado Formigli non muoiono all’alba ma alla sigla iniziale. Il conduttore di Piazza Pulita dal palco romano di Repubblica, Michele Serra, Elly Schlein e compagni, ha detto di «sognare un’Europa che combatta la propaganda anziché subirla». Ma era di sabato, e ancora non aveva iniziato a lavorare alla puntata del giovedì. Quando lo storico allievo di Michele Santoro abbandona la dimensione onirica, la propaganda diventa l’arma con la quale forgia la sua realtà e, lungi dal subirla, la infligge. A differenza della Propaganda Live di Zoro del venerdì, quantomeno sincera fin dal nome, quella di Formigli vorrebbe essere occulta, salvo poi finire per risultare poco efficace perché troppo manifesta. Tattica, tempi e violenza, il conduttore porta la sua passione per la boxe nello studio tv, un ring dove il suo avversario ha una mano legata dietro la schiena e il padrone di casa è aiutato da una scelta schiera di cecchini che gli agevolano il compito. Ha imparato la lezione di Santoro, si porta le dita sul mento come il maestro, a richiamare le telecamere con gesto pensoso, prima di emettere la sentenza già scritta odi formulare la domanda retorica con risposta inclusa nell’invito.

Sì, d’accordo, ma questo è teatro si dirà, veniamo alla sostanza. Non fosse che, nel caso di specie, la messinscena è appunto la sostanza. La dizione, la musica serrata che accompagna i servizi sono il cuore dell’informazione di Piazza Pulita, un cocktail di tesi preponderante sui fatti e di giudizi che non ammettono ragionamenti. La tv sta diventando mezzo di informazione di nicchia. Per definizione, a differenza della carta stampata, il talk show è negazione dell’approfondimento: immagini suggestive, sberloni, Me contro Te, come la coppia di youtuber che piace tanto ai ragazzini. Formigli è un animale televisivo di razza, ha capito la manfrina e si rivolge al suo pubblico, servendogli ogni volta il piatto preferito: dagli alla destra, fascista sempre, che ci sia Berlusconi, Salvini o Meloni. Perfino i russi e gli americani sono diventati fascisti nella Piazza da Ripulire di Corrado.

LA PARABOLA
Tutto legittimo, e fino a poco fa anche in perfetta sintonia con i tempi. Formigli era il programma dove andare, perché lì si mena più forte e i difensori della libertà di pensiero possono esaltarsi nella lotta alla propaganda rossa: le sparano talmente grosse, che è lecito replicare per le rime. Intanto gli ascolti salivano, i telespettatori sinistri si esaltavano e i destri guardavano per vedere fino a che punto poteva arrivare la faziosità dei rivali, con infiocchettamento comunque d’autore. Il troppo però stroppia. Il pubblico ha iniziato a raffreddarsi, come la minestra riproposta sempre uguale nel piatto, anche perché il tempo è galantuomo e Formigli è diventato un po’ come il Pierino di “Al lupo al lupo”, al quale dopo tanto gridare senza che nulla accada nessuno crede più. Chi non ricorda le infinite puntate dedicate ai leghisti all’Hotel Metropol di Mosca? Spioni, promesse, soldi sporchi al movimento di Salvini, inchieste dell’Espresso riprese il giovedì da La7 e diventate irrimediabilmente indagini giudiziarie per poi svanire nel nulla, perché sul nulla erano state montate, senza mancare però di aver prodotto danni ai poveracci coinvolti, ai partiti infamati e alla credibilità del Paese. Avvicendamento di leadership nel centrodestra e, pronti via, parte la Lobby Nera, l’inchiesta con infiltrati nell’estrema destra. Obbiettivo: Fratelli d’Italia. Stavolta il media collaborazionista è il sito di Fanpage, ma il risultato è il medesimo: un buco nell’acqua dopo aver lordato ingiustamente una fetta della parte politica avversa.

Curiosa questa pratica dell’allievo che non imita il maestro. Santoro si produceva in casa le sue inchieste, Formigli le dà in appalto, forse perché nell’epoca dei social, dove anche l’intelligenza è artificiale, basta il pregiudizio per fare giornalismo fazioso, non serve cercare i fatti; sicuramente non è necessario verificarli, vanno in onda così come ospite compiacente li narra. Tutto legittimo, lo ripetiamo perché sogniamo di finire per crederci, acciocché subire la propaganda della Piazza Ripulita risulti medicina meno amara. Non serve essere l’Orson Welles di Quarto Potere per intuire che qualcosa non torna. Dagli e ridagli, la vittoria del metodo Formigli, anche se ha perso un po’ di credibilità, non sta snaturando solo il giocattolo, ma l’in.tero luna park. La7 è sempre stata rete tendenziosa, tuttavia con l’orgoglio e l’ambizione di lasciare spazio anche alle idee dell’altro, da convocare per essere ascoltato e non infilzato e messo allo spiedo per il godimento della tifoseria. Il nuovo corso di Piazza Pulita sta però cambiando le carte in tavola. Viene da chiedersi se al mazziere, che sarebbe poi l’editore, Urbano Cairo, e agli altri giocatori, i colleghi di rete che assistono ogni giovedì alla nuova corrida di Corrado, tesi giornalistiche allo sbaraglio, stia davvero bene così.
Sarebbe piuttosto strano se lo fosse.

Verrebbe anche da chiedersi, a voler essere maliziosi, se non esiste anche un mazziere occulto. Emiliano Fittipaldi, Giovanni Tizian, Stefano Vergine - Massimo Giannini, se anziché penne rosse fossero di centrodestra, li chiamerebbe i sicari di Formigli - sono gli uomini di punta del Domani, il quotidiano edito da Carlo De Benedetti, ma svolgono anche sempre più spesso il ruolo di muse ispiratrici e notai della limpidezza di Piazza Pulita. È così, l’ingegnere, svizzero ma non neutrale, e il conduttore di La7, guelfo rosso per origini toscane e credo, formano da qualche tempo una curiosa coppia in comunanza d’interessi. Dagli al centrodestra è il consueto grido di battaglia, che però al solito nasconde qualcos’altro. La lotta per il potere, che nel tramonto dell’ideologia progressista, e perfino ormai di quella verde e woke, sue indegne degenerazioni, deve ripiegare sulla denigrazione dell’avversario. E il potere, a sinistra, fa sempre rima con il denaro. Ecco allora Formigli dare in prima serata microfono aperto ai cronisti di De Benedetti, imprenditore tra l’altro impegnato anche nella sanità, per attaccare le attività della famiglia Angelucci, editori di Libero, Giornale e Tempo, nel campo in cui questa fa concorrenza all’ingegnere.

DOSSIERAGGI SU COMMISSIONE
Chissà se un giorno, radunando tutti intorno al suo tavolone, il padrone di casa domanderà mai al terzetto di cronisti d’assalto perché il procuratore Raffaele Cantone, già capo dell’Autorità Anti-corruzione, ha aperto gli occhi su di loro. Gli toccherebbe chiedere conto dello strano caso del finanziere Pasquale Striano, sospettato di essere stato plasmato dai giornalisti di De Benedetti e da essi trasformato da fonte in procacciatore di notizie riservate su commissione mediante dossieraggio di individui da colpire un domani. Tra gli attenzionati, guarda caso, anche gli Angelucci, sui quali sarebbero stati fatti oltre 90 accessi illeciti, dei quali i cronisti dell’Ingegnere, gentilmente messi a disposizione di Piazza da Ripulire, sono chiamati a riferire. Che se per caso la sua vagheggiata Europa anti-propaganda diventasse realtà, a Formigli toccherebbe cambiare scaletta o emigrare in Russia. Lì impera Vladimir Solov’ev, telegiornalista anch’egli in divisa scura d’ordinanza, con metodi poco aperti alle repliche e ospiti condiscendenti. Nell’attesa, ci teniamo la versione della glasnost di De Benedetti diffusa da La7. Anche in questa, come in tutte le guerre, ci sono i generali, gli ufficiali e la carne da cannone, che va nutrita di cognac e parole, prima di mandarla all’assalto. Ebbene sì, spariamo sull’ultima ruota del Carlo. Carlo Marsilli, giornalista, viaggiatore e curioso compulsivo, nonché firmatario di scoop dalle gambe corte. Si potrebbe commissionargli una bella inchiesta: come mai su internet, alla voce Formigli, appaiono solo notizie edificanti?
Che siano i tecnocrati di Donald Trump a ripulire la piazza e ficcare la polvere sotto il tappeto?

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