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Paolo Mieli stronca Prodi: "Domanda azzeccatissima"

"Tra tante fesserie...": caso-Lavinia Orefici, l'ex direttore del Corsera boccia il professore
di Roberto Tortora martedì 25 marzo 2025

2' di lettura

Se i buonisti della sinistra, amanti della libertà di parola a corrente alternata, fanno la corsa alla solidarietà per Romano Prodi, c’è chi invece, con buon senso, invita a riflettere su cosa esattamente sia successo, come l’editorialista di Radio 24 Paolo Mieli, ospite di Quarta Repubblica, talk di approfondimento politico di Rete4, condotto da Nicola Porro.

Il caso, per ricordarlo, è quello della reazione scomposta di Prodi all’Auditorium di Roma proprio contro Lavinia Orefici, giornalista del programma di Porro. L’inviata di Quarta Repubblica ha letto un passo del Manifesto di Ventotene sulla proprietà privata ed il Professore non ci ha visto più, rispondendo stizzito e tirandole anche i capelli.

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Porro chiede a Mieli: "Perché si è levato un coro di polemiche secondo le quali siamo noi i provocatori, siamo i sicari del regime per quel tipo di domanda che abbiamo fatto?". Mieli va dritto al punto e smaschera gli ipocriti: "Per non entrare nel merito, molto semplice. La domanda era azzeccatissima in mezzo a tante fesserie, intendo fesserie come domande, non voglio offendere i colleghi, non li conosco. Diciamo che nessuna delle domande precedenti ha fatto notizia. Succede, quando ti trovi a parlare con il politico navigato che non si sbilancia e, magari, trova anche giornalisti navigati che ormai lo conoscono e non fanno domande compiacenti. Poi arriva qualcuno che ti fa una domanda che ti mette in imbarazzo e quello è il momento della verità".

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Mieli, poi, conclude sostenendo che Prodi avrebbe dovuto scusarsi: "Io sono rimasto al pre-Trump, alla cultura woke, penso che a una donna non ci si avvicina, che ci sono tante questioni di potere che mi hanno fatto crescere in questi anni. Se tu hai una posizione di potere e c'è una giovane giornalista, tutta la scena diventa ai miei occhi scorretta, perché non ti rivolgi in quel modo sprezzante, lei sta davanti ai colleghi. Faccio questa precisazione perché conosco bene Prodi e sono convinto che oggi, in questo momento, stia soffrendo come una bestia, lui lo sa che avrebbe dovuto chiedere scusa immediatamente".

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