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Lavinia Orefici, "mai vissuta una cosa così". Chi è la giornalista Mediaset insultata da Prodi

di Tommaso Montesano domenica 23 marzo 2025

3' di lettura

E anche il Professore ce lo siamo giocato. Maledetta Ventotene. L’avrà anche smentita, Giorgia Meloni, quella frase relativa alle reazioni scomposte, a tratti isteriche, degli esponenti del centrosinistra dopo le sue critiche al “manifesto” europeista - «li ho fatti impazzire» -, ma la sostanza quella è: a sinistra sono andati fuori di testa.

Perfino Romano Prodi. Proprio lui. Il padre nobile del centrosinistra. Il principe del buonismo. Il volto rassicurante per eccellenza. Giusto ieri una paginata sul Corriere della sera con il suo giudizio sul piano per il riarmo di Ursula von der Leyen. «Avrei votato sì al piano Ue, ma è un passo troppo prudente. La sinistra? Non è saggia». Parole che ancora pesano, nel “campo largo”. E da che pulpiti: quelli di ex presidente della commissione Ue, di ex presidente del Consiglio, di fondatore dell’Ulivo e federatore dei progressisti.

Prodi sbotta con la giornalista, l'accusa di Rete4: "Tirata di capelli". Lui smentisce: "Mai strattonata"

"Oggi durante la manifestazione 'Libri come 2025 - Festa del libro e della lettura' a Roma, l'inviata d...

NERVO SCOPERTO

Poi ieri, a margine della presentazione di un libro a Roma, ecco la domanda su uno dei passi del “manifesto” citati in aula da Meloni per sottolinearne il carattere ideologico. Quello sull’attacco alla proprietà privata che ha scatenato la rabbia del centrosinistra. «Cosa ne pensa? Lo condivide?», chiede Lavinia Orefici, giornalista di Quarta repubblica (Mediaset) e collaboratrice di Libero. E il Professore, come tarantolato, salta su: «Ma che cavolo mi chiede? Io ho mai detto una cosa del genere?». «Era un passaggio del manifesto di Ventotene», ribatte la collega. E qui la voce di Prodi diventa una vocina irridente, canzonatoria: «Ma lo so benissimo signora, mi creda, non sono mica un bambino. Ma era nel ’41, gente messa in prigione dai fascisti. Cosa pensavano, secondo lei? Al trattato di...

all’articolo secondo della Costituzione? Ma dico: il senso della storia ce l’ha lei o no?».

Orefici non demorde: «Sì, ma volevo sapere, visto che era stato citato...». L’ex premier fa per allontanarsi, gesticola, poi ribatte: «Vabbè, lei cita... Io allora cito un verso di Maometto e lei mi dice “cosa ne pensa di Maometto?”. Ma dai, su. Questo è far politica in un modo volgare».

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Questo è il botta e risposta, con il video diventato “virale” sul web. Ma c’è dell’altro. Ovvero il “linguaggio non verbale” con cui l’ex premier avrebbe accompagnato lo scambio di battute con Orefici. È la stessa giornalista a rivelare - in una nota diffusa, e quindi condivisa, da Rete 4 - che Prodi non si sarebbe limitato a risponderle in modo «aggressivo e intimidatorio». «Quello che non si è visto, invece, è dove si è appoggiata la sua mano che esce dall’inquadratura. Sui miei capelli per darmi una “tirata”. Il presidente Prodi ha preso una ciocca dei miei capelli e l’ha tirata. Ho sentito la sua mano tra i miei capelli, per me è stato scioccante. Lavoro per Mediaset da dieci anni su vari fronti e non ho mai vissuto una situazione del genere». «Mai ci saremmo aspettati un gesto simile da parte di un ex presidente del Consiglio», ha concordato Rete4.

LA RICOSTRUZIONE

E dire che ieri mattina il “match” era iniziato come tanti altri “scambi” tra giornalisti e autorità politiche. «Stavo seguendo Libri Come (rassegna che si svolge al Parco della Musica, ndr) per Quarta repubblica. Prodi era uno degli ospiti. Quando è arrivato, qualche giornalista si è avvicinato a lui. All’inizio è stato gentile, poi, alla mia richiesta di un commento su un passo del Manifesto di Ventotene, riguardo la proprietà privata, Prodi ha cambiato tono e atteggiamento». Replicando alle domande con «parole stizzite, irrispettose».

«Chiunque ha sentito le mie parole e la sua risposta. Quindi può giudicare da sé». Poi quel gesto: «Mi sono sentita offesa come giornalista e come donna». Opposta la versione di Prodi: «Non ho mai strattonato o tirato i capelli alla giornalista. Come tutti i giornalisti e le persone presenti possono testimoniare, ho appoggiato una mano sulla sua spalla perché stava dicendo cose assurde».

In serata, la nota di precisazione della stessa Orefici: «Mi dispiace che il presidente non si sia semplicemente scusato per il gesto che vedremo lunedì (domani, ndr) nel filmato. Le cose più gravi sono le inaccettabili parole, inappropriate e paternalistiche contro un giornalista che pacatamente ha chiesto un commento su ciò che ha detto la premier».


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