
Roberto Benigni, l'autore contro Meloni: "Come trasformare il Vangelo nel Mein Kampf"

"Un lavoro impegnativo, che ci ha tenuti occupati per sei intensi mesi, un confronto insieme serrato e gioioso su un argomento che ci appassiona, e che crediamo sia il vero tema del nostro tempo": Michele Ballerin, storico e coautore con Roberto Benigni e Stefano Andreoli dello spettacolo sull’Unione europea, Sogno, in onda su Rai 1. lo ha detto in un'intervista a Repubblica. Aggiungendo, poi, che il testo recitato in prima serata dall'attore è stato modificato fino all'ultimo momento, soprattutto dopo l'intervento della premier Giorgia Meloni, che al Parlamento ha detto di non riconoscersi nell'idea di Europa dipinta nel Manifesto di Ventotene. "È normale che il testo di uno spettacolo resti aperto a integrazioni e modifiche fino all’ultimo momento - ha spiegato lo storico -. A volte l’attualità offre spunti imprevisti che vanno colti. Ad esempio, può nascere un dibattito che in qualche modo reclama un coinvolgimento, anche solo una precisazione".
Ballerin, poi, facendo paragoni azzardati, ha detto che "la presidente del Consiglio ha compiuto sul manifesto di Ventotene un’operazione scorretta: ha estrapolato alcune frasi e se n’è servita per stravolgere il significato del testo. Con lo stesso metodo si potrebbe trasformare il Vangelo nel Mein Kampf". Sul documento, in particolare, ha spiegato: "Il manifesto è figlio di un momento storico caotico e convulso, nel quale bisognava ritrovare la via della democrazia misurandosi con i totalitarismi fascista e nazista. Una lettura seria e obiettiva del libro non può lasciare dubbi sull’Europa che Spinelli, Rossi e Colorni stavano prefigurando: un’Europa federale, cioè unita, pacifica e democratica. Tutti i testi scritti in seguito da Rossi e Spinelli e tutta la loro successiva attività politica sono lì a dimostrarlo".
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Secondo lo storico, ci sarebbe stata "l’intenzione" da parte della Meloni "di screditare l’esperienza politica e culturale di quella che rimane una delle pagine più luminose della storia italiana. Sullo scopo di questa operazione bisognerebbe interrogare la presidente Meloni. Certo è un peccato, perché se c’è una figura politica di cui come italiani dovremmo andare orgogliosi è proprio quella di Altiero Spinelli, insieme a quelle di Ernesto Rossi e Eugenio Colorni. E non sarà un caso se il palazzo del Parlamento europeo a Bruxelles è stato intitolato a lui".
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